I traffici illeciti riguardano ben 16 regioni italiane e hanno coinvolto, sia come porti di transito sia come meta finale di smaltimento, 8 Stati esteri: Cine, Hong Kong, Malaysia, Russia, India, Egitto, Nigeria e Senegal. Dalle indagini emerge chiaramente come i PFU siano tra i materiali più gettonati dai trafficanti: questa tipologia di rifiuti è stata al centro di oltre l11% del totale delle inchieste svolte dal 2002 ad oggi è possibile stimare le conseguenze economiche di copertone selvaggio si legge nel dossier che vanno dal mancato pagamento dellIVA per le attività di smaltimento, alla vendita illegale di pneumatici, dalle perdite causate alle imprese di trattamento, fino agli oneri per la bonifica dei siti illegali di smaltimento.
La perdita economica per lo Stato può essere quantificata in circa 143,2 milioni di Euro allanno, di cui 140 milioni per il mancato pagamento dellIVA sulle vendite e circa 3,2 milioni di euro per il mancato pagamento dellIVA sugli smaltimenti; i mancati ricavi degli impianti di trattamento, costretti a lavorare a regimi ridotti a causa della fuoriuscita degli PFU dal ciclo legale, possono essere quantificati in almeno 150 milioni di euro lanno; i costi di bonifica delle discariche abusive di PFU sequestrate nel periodo 2005-settembre 2010, che solitamente sono a carico dei contribuenti possono essere stimati in almeno 400 milioni di Euro.
Sulla base di queste stime non è azzardato ipotizzare un danno economico complessivo, sia alle finanze pubbliche che allimprenditoria legale, accumulato sempre nel periodo 2005-settembre 2010, di oltre 2 miliardi di euro:
Le regioni a tradizionale presenza mafiosa (Campania, Calabria, Puglia e Sicilia) sono quelle più colpite dalla presenza di siti illegali: qui si concentra più del 63% dele discariche abusive, per una superficie complessiva pari al 70,4% di quella sequestrata in tutta Italia dalle Forze dellordine.
La prima regione per numero di discariche sequestrate, contenenti PFU, è la Puglia, con 230 siti, quasi il 22% del totale nazionale: Un primato riconducibile sia ad una diffusa illegalità nel settore dovuta anche alla non piena efficienza dellintera filiera della raccolta e recupero PFU (scarsi sbocchi economici per i prodotti trattati)- sia allintensa ed efficace attività dindagine svolta dalle Forze dellordine (coordinate dal 2007 in una task-force ambientale sostenuta dallamministrazione regionale), che consente di raggiungere importanti risultati operativi, con numerosi sequestri e denunce.
Al secondo posto della classifica per regioni si colloca la Calabria con 159 siti illegali, seguita dalla Sicilia (con 141 discariche), e dalla Campania, con 131. Tra le regioni del centro, il Lazio è la più colpita con 77 siti illegali, per unestensione che supera i 75 mila metri quadrati. Al primo posto tra le regioni del nord figura il Piemonte, con n37 discariche sequestrate, per unestensione pari a 1777.950 metri quadrati.
(LG-FF)