8 marzo – ILO: Donne e tecnologia: gap attitudinale?

Dalla scuola al lavoro, le ragazze e le donne sono in ritardo nel campo delle scienze e della tecnologia. Ragioni culturali, ma anche discriminazione diretta e indiretta, rappresentano ostacoli al progresso.

Donne e tecnologia: gap attitudinale?

Dalla scuola al lavoro, le ragazze e le donne sono in ritardo nel campo delle scienze e della tecnologia.
Ragioni culturali, ma anche discriminazione diretta e indiretta, rappresentano ostacoli al progresso.

La scienza e la tecnologia avanzano rapidamente, offrendo nuove opportunità lavorative.

Si tratta di una questione culturale, non di attitudine.

“Le donne tendono ad essere sovra rappresentate nelle scienze umanistiche e sociali e sotto rappresentate nelle scienze e nella tecnologia,” ha dichiarato Claude Akpokavie, dell’Ufficio per le attività dei lavoratori dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO).

Akpokavie è autrice di un manuale che valuta i progressi realizzati nel conseguimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, inclusa la promozione della parità di genere e l’empowerment delle donne.

Devono essere adottate misure volte a correggere questo squilibrio” ha dichiarato.

Per Jane Hodges, Direttrice dell’Ufficio dell’ILO per la parità di genere, il divario tra uomini e donne in questo settore è legato all’assegnazione di ruoli e a comportamenti radicati nelle diverse società, che incoraggiano le ragazze a seguire materie “più leggere”.
Ciò è evidente sia nei paesi avanzati che in quelli in via di sviluppo.

“E’ meno probabile che le ragazze studino ingegneria, informatica o scienze fisiche,” spiega Hodges.
“Gli stereotipi rappresentano le ragazze come meno interessate o meno dotate in alcune discipline – come matematica e scienze.
Ciò inevitabilmente riduce il loro accesso a posti di lavoro maggiormente remunerati o a mercati del lavoro che offrono migliori opportunità.”

Non a caso, secondo la Hodges, quando si incoraggia una partecipazione paritaria agli studi scientifici, le ragazze eccellono.

Le donne ottengono più della metà delle lauree nei Paesi OCSE, ma solo il 30% dei titoli riguarda i settori delle scienze e delle tecnologie (OECD:Gender and Sustainable Development, maximizing the economic, social and environmental role of women, Paris, 2008, p. 23).

Nel momento in cui circa 500 milioni di persone entreranno nel mondo del lavoro nel prossimo decennio, per la funzionaria dell’ILO è cruciale che le donne che lavorano nel campo delle scienze e delle tecnologie non siano relegate ai livelli meno qualificati.

“Sebbene le donne ricoprano oltre il 60% dei lavori nel settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione nei Paesi OCSE, solo il 10-20% di loro sono programmatrici informatiche, ingegneri, analiste o designer di sistemi.

L’istruzione e lo sviluppo di competenze – così come un cambiamento culturale – sono essenziali per assicurare che le donne non siano lasciate indietro,” ha concluso.

Approfondimenti

Precedente

Prossimo