8 marzo – ILO: Donne tra disuguaglianze e violenze

l’ILO è impegnata nella lotta per il pieno riconoscimento dei diritti delle donne e per il rifiuto di qualsiasi forma di violenza in particolare sul luogo di lavoro.

Secondo i dati dell’ONU la maggior parte delle violenze avviene proprio fra le mura domestiche: in Sud Africa una donna viene uccisa dal proprio compagno ogni sei ore mentre in America Latina e Canada il partner è responsabile del 60/70% di tutti gli assassinii femminili. Una situazione non dissimile dall’Europa dove 3.500 donne vengono assassinate ogni anno dal loro partner.

Anche l’ILO è impegnata nella lotta per il pieno riconoscimento dei diritti delle donne e per il rifiuto di qualsiasi forma di violenza in particolare sul luogo di lavoro.

Nel 2009 la Conferenza Internazionale del Lavoro ha adottato la Risoluzione sulla parità di genere al centro del lavoro dignitoso che proibisce qualsiasi forma di violenza e invita i Governi a monitorare attentamente la situazione, mentre lo studio pubblicato nel 2011, “La violenza contro le donne nel mondo del lavoro”, intende contribuire allo sviluppo di politiche a livello nazionale per contrastare il fenomeno anche attraverso il riferimento alle buone pratiche sin qui adottate. Il tema della violenza sui posti di lavoro sarà infine centrale per l’ILO in occasione del prossimo 8 marzo, la giornata internazionale dedicata alle donne.

La condizione della donna nel mondo rimane insoddisfacente, perdurano le disuguaglianze nel mondo del lavoro, si diffondono le violenze e gli abusi in ogni angolo del mondo, incluse nelle “civilissime ed emancipate” democrazie occidentali.

Già nel 2009, l’ILO avvertita che la crisi avrebbe portato ad un aumento della disoccupazione femminile e che la disuguaglianza di genere si sarebbe aggravata.

In un periodo di difficoltà economica, infatti, le donne sono spesso le prime a subirne le conseguenze negative, conseguenze aggravate ulteriormente dai tagli alla spesa sociale che colpiscono le famiglie con ricadute più pesanti per le donne.

In occasione della Giornata europea per la parità retributiva, che nel 2013 si celebra il 28 febbraio, la Commissione europea pubblica dei nuovi dati in cui si evidenzia come la differenza media tra la retribuzione oraria di uomini e donne nell’UE si attesti ancora ad un poco soddisfacente 16,2%.

Al contempo, di fronte al perdurare degli episodi di violenza, i sindacati internazionali si mobilitano e presentano un documento in cui chiedono l’adozione di politiche specifiche in vista della 57° sessione della Commissione sulla Condizione delle Donne delle Nazioni Unite in programma a New York dal 4 al 15 marzo.

La condizione delle donne nel mondo desta dunque ancora molta preoccupazione.

La riduzione del gap retributivo di genere è dunque una delle priorità della Commissione che ha lanciato il progetto “Equality Pays Off” per agevolare l’accesso delle donne nel mondo del lavoro attraverso attività di formazione ed altri strumenti che consentano di ridurre il divario retributivo a partire dalle attività di comunicazione e sensibilizzazione.

Fra gli eventi in programma il “Business Forum”, un incontro che si terrà a Bruxelles il prossimo 21 marzo, in cui 150 imprese provenienti da tutta Europa si confronteranno sul tema delle buone pratiche per ridurre il gap di genere.

La Commissione sta inoltre elaborando una relazione sull’applicazione della Direttiva 2006/54/CE sulla parità di trattamento retributivo per rilanciare l’impegno affinché le donne possano finalmente godere degli stessi diritti degli uomini.

Approfondimenti

Precedente

Prossimo