La Commissione interviene nei confronti di otto Stati membri, tra cui l’ Italia.
Come riferisce il Servizio stampa e comunicazione Rapid, il 17 luglio scorso la Commissione europea ha deciso di intervenire in otto casi per tutelare la legislazione europea in materia di appalti pubblici, che mira a garantire che tutte le imprese europee possano concorrere sullo stesso piano all’ assegnazione degli appalti. Le procedure aperte e trasparenti previste dal diritto comunitario significano più concorrenza, maggiori garanzie contro la corruzione e servizi migliori e a prezzo più basso per i consumatori. La Commissione ha deciso di deferire l’ Irlanda, l’ Italia e la Germania alla Corte di giustizia, rispettivamente per la proroga senza gara d’ appalto di un contratto con l’ amministrazione postale irlandese per la prestazione di servizi di pagamento in materia di sicurezza sociale, l’ acquisto senza gara d’ appalto di elicotteri da parte delle autorità forestali italiane e la mancata applicazione delle norme comunitarie a un contratto per la gestione dei rifiuti nel Landkreis Friesland. La Commissione ha inoltre trasmesso richieste formali d’ intervento a Grecia, Italia, Paesi Bassi e Svezia perché alcuni appalti pubblici sono stati aggiudicati in maniera difforme rispetto ai principi del Trattato UE o delle direttive sugli appalti. Questi inviti formali hanno preso la forma di un ” parere motivato”, che costituisce la seconda fase della procedura d’ infrazione ai sensi dell’ art. 226 del trattato CE. In mancanza di una risposta soddisfacente, la Commissione può deferire gli Stati membri in questione alla Corte di Giustizia europea. La Commissione ha inoltre chiuso la procedura nei confronti del Belgio, poiché la Vallonia ha rinunciato a richiedere che la pietra utilizzata nei lavori sia di origine belga. Nel link la nota della Commissione.
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