Il documento elaborato nel giugno 2003 per la progressiva riduzione delle emissioni nazionali annue di taluni inquinanti.
Sono in corso di approvazione definitiva due decreti legislativi di recepimento delle direttive 2001/81/CE e 2002/3/CE che riguardano nuovi limiti per l’ ozono e quattro inquinanti.Il decreto sull’ ozono nell’ aria, uno degli inquinanti estivi più persistenti nelle città italiane, pone un valore bersaglio da conseguire ove possibile, entro il 2010. Il limite è di 120 microgrammi/metro cubo da non superare per più di 25 giorni come media su tre anni per la salute umana. Nel link riportiamo, invece, un documento relativo al recepimento della direttiva 2001/81/CE e che costituisce la base del Programma Nazionale per la progressiva riduzione delle emissioni nazionali annue di biossido di zolfo, ossidi di azoto, composti organici volatili e ammoniaca. Infatti la citata direttiva stabilisce che gli Stati membri devono elaborare dei programmi nazionali di riduzione delle emissioni degli inquinanti oggetto della direttiva stessa, finalizzati al raggiungimento ( entro il 2010) e al mantenimento di livelli di emissione inferiori ai tetti fissati dalla stessa direttiva e che l’ Agenzia per la protezione dell’ ambiente e i servizi tecnici (APAT) dovrà mettere a punto entro il 30 ottobre 2004. Il documento che riportiamo è stato elaborato nel giugno 2003 dal Ministero dell’ ambiente e la tutela del territorio, in collaborazione con l’ ENEA ( Ente per le nuove tecnologie, per l’ Energia e l’ Ambiente), con l’ APAT e con la Techne Consulting s.r.l.. Il documento si sviluppa in 5 capitoli, come segue: – i capitoli 1 e 2 spiegano il contesto in cui nasce la direttiva e ne illustrano il contenuto; – il capitolo 3 descrive la situazione italiana in relazione alle emissioni in atmosfera degli inquinanti oggetto della direttiva negli ultimi venti anni; – il capitolo 4 riporta gli scenari delle emissioni per ogni inquinante oggetto della direttiva al 2010; – il capitolo 5 illustra una serie di misure previste per l’ ulteriore riduzione delle emissioni e il rispetto dei tetti. Partendo dalle indicazioni di tale documento, il provvedimento in corso di esame alle Commissioni parlamentari introdurrà, per la prima volta, i limiti delle emissioni complessive provenienti da tutte quelle attività suscettibili di provocare inquinamento in atmosfera ( trasporti, riscaldamento per uso civile, industrie, agricoltura, allevamenti, ecc.).
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