Con il titolo 100 misure in ambiente di lavoro, il CONTARP della Direzione regionale della Toscana dellINAIL ha reso disponibile questa raccolta di informazioni sulle vibrazioni legate alle malattie professionali.
Il lavoro che riportiamo nel link è stato realizzato dalla Consulenza Tecnica Accertamento Rischi e Prevenzione della Direzione regionale Toscana dellINAIL in collaborazione con la DEA-Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata di Roma . Si tratta di una interessante raccolta ordinata di circa tre anni di misure di vibrazioni eseguite dal CONTARP, principalmente per la definizione di casi di malattie professionali, realizzata per condividerei dati con operatori del settore.
Come viene fatto presente nellIntroduzione,lambiente di lavoro contiene molte minacce alla salute delluomo che vi opera. La moderna legislazione obbliga a valutare ogni forma di rischio presente così da ridurre il più possibile i potenziali effetti nocivi. Alcuni di questi effetti, quali le vibrazioni, tendono ad essere sottovalutati dagli stessi operatori perché non producono una menomazione immediata come nel caso dei tagli,schiacciamenti,cadute dallalto,ecc. ma manifestano i loro effetti sulla salute solo dopo diversi anni e con differente intensità da soggetto a soggetto. Oggi non sono ancora chiare tutte le possibili implicazioni dellesposizione del corpo umano a vibrazioni: infatti si è notato così affermano gli esperti del Contarp che intensità e durata dellesposizione non sono i soli parametri che influenzano il fenomeno ; è necessario comprendere linfluenza e la reciproca interazione di parametri fisici delloscillazione e fisiologici dellorganismo esposto, prima di arrivare alla formulazione di modelli biomeccanici ed efficaci alla definizione di appropriati criteri di valutazione dei rischi.
I valori indicati in questa ricerca,come tengono a sottolineare gli autori, non possono essere considerati universalmente validi,poiché ricavati da singole misure rilevate in specifiche condizioni operative; infatti, i rilievi relativi ad un macchinario hanno una fortissima varianza legata essenzialmente al tipo di lavorazione , alloperatore che la conduce , allo stato di manutenzione ed usura ed a numerosissime altre variabili che impongono di considerare normale uno scarto fino al 20% nella ripetizione di una misura in momenti o luoghi differenti. Tuttavia, in virtù dellampia varietà di casi riportati, questo impegnativo lavoro costituisce un primo rapido aiuto per la definizione preliminare di casi desposizione a vibrazioni professionali.
Come viene fatto presente nellIntroduzione,lambiente di lavoro contiene molte minacce alla salute delluomo che vi opera. La moderna legislazione obbliga a valutare ogni forma di rischio presente così da ridurre il più possibile i potenziali effetti nocivi. Alcuni di questi effetti, quali le vibrazioni, tendono ad essere sottovalutati dagli stessi operatori perché non producono una menomazione immediata come nel caso dei tagli,schiacciamenti,cadute dallalto,ecc. ma manifestano i loro effetti sulla salute solo dopo diversi anni e con differente intensità da soggetto a soggetto. Oggi non sono ancora chiare tutte le possibili implicazioni dellesposizione del corpo umano a vibrazioni: infatti si è notato così affermano gli esperti del Contarp che intensità e durata dellesposizione non sono i soli parametri che influenzano il fenomeno ; è necessario comprendere linfluenza e la reciproca interazione di parametri fisici delloscillazione e fisiologici dellorganismo esposto, prima di arrivare alla formulazione di modelli biomeccanici ed efficaci alla definizione di appropriati criteri di valutazione dei rischi.
I valori indicati in questa ricerca,come tengono a sottolineare gli autori, non possono essere considerati universalmente validi,poiché ricavati da singole misure rilevate in specifiche condizioni operative; infatti, i rilievi relativi ad un macchinario hanno una fortissima varianza legata essenzialmente al tipo di lavorazione , alloperatore che la conduce , allo stato di manutenzione ed usura ed a numerosissime altre variabili che impongono di considerare normale uno scarto fino al 20% nella ripetizione di una misura in momenti o luoghi differenti. Tuttavia, in virtù dellampia varietà di casi riportati, questo impegnativo lavoro costituisce un primo rapido aiuto per la definizione preliminare di casi desposizione a vibrazioni professionali.
Fonte: INAIL
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