Il 6 ottobre scorso, lIstituto Nazionale di Statistica (ISTAT) ha reso o dati del rapporto sulla povertà relativa in Italia nel 2004.Aumenta il divario tra ricchi e meno abbienti ed è in grave difficoltà il 13,2% della popolazione nazionale. Insomma, unItalia da fame, dove al Sud è povera una famiglia su 4.
I dati del Rapporto ISTAT, presentato lo scorso 6 ottobre che riportiamo nel link , rivelano che viviamo in un Paese sempre più povero: 7.500.000 i poveri, 2.674.000 le famiglie povere con una spesa media mensile di 700 euro. Al sud è povera una famiglia su 4, dove la maglia nera spetta alla Sicilia con il 29,9% dei cittadini che vive sotto la soglia di povertà e con un aumento del 4% visto che nel 2003 erano il 25,8%. Infatti, è sempre più largo il divario tra Nord e Sud. Al Nord la soglia di povertà è al 4,7% e al Centro il 7,3%. LItalia fotografata dallISTAT è unItalia da fame, dove non sono più le famiglie numerose ad arrancare. Paurosamente vicina alla soglia di povertà è ora anche la famiglia tipo: padre madre e due figli a carico. La povertà colpisce in particolare le famiglie numerose, gli anziani e le coppie giovani.Come abbiamo già scritto, il numero dei poveri si è attestato a 7 milioni e 588 mila, cioè il 13,2% dellintera popolazione. Eaumentata lindigenza per le giovani coppie (dal 2,8% del 2003 al 5,5%); le coppie con più figli dal 9,1% al 13,9%. Circa un quarto delle famiglie numerose vive in stato di povertà, ma al Sud la percentuale sale fino al 41% se ci sono tre o più figli. Lincidenza della soglia di indigenza è poi del 15% se cè almeno un componente anziano con più di 64 anni e raggiunge il 17% se gli anziani sono più di uno.Questo disagio si fa sentire più al Nord dove le coppie anziane povere sono il 7,2% e gli anziani soli poveri il 6,8%. Tra le regioni più colpite, dopo la Sicilia, cè la Basilicata con un indice del 28,5% e la Calabria al 25%..
Comunque, secondo il sottosegretario al welfare, Maurizio Sacconi, la povertà assoluta in Italia sarebbe invece scesa in Italia negli ultimi anni e parla di un miglioramento visibile grazie allinnalzamento dellarea della non tassazione, allaumento delle detrazioni per persone a carico, allintegrazione di quasi 2 milioni di pensionati bisognosi. Ma ai consumatori e alle loro associazioni tali affermazioni non sono accettabili e che individuano nel caro-prezzi e nella politica economica del governo le cause dellimpoverimento delle famiglie italiane, soprattutto al Sud. Secondo Rosario Trafiletti di Federconsumatori quando il credito al consumo raggiunge la cifra di 70 miliardi di euro e crollano gli acquisti di prodotti alimentari, considerati per loro natura anelastici, il quadro è chiaro. Siamo più poveri.
Comunque, secondo il sottosegretario al welfare, Maurizio Sacconi, la povertà assoluta in Italia sarebbe invece scesa in Italia negli ultimi anni e parla di un miglioramento visibile grazie allinnalzamento dellarea della non tassazione, allaumento delle detrazioni per persone a carico, allintegrazione di quasi 2 milioni di pensionati bisognosi. Ma ai consumatori e alle loro associazioni tali affermazioni non sono accettabili e che individuano nel caro-prezzi e nella politica economica del governo le cause dellimpoverimento delle famiglie italiane, soprattutto al Sud. Secondo Rosario Trafiletti di Federconsumatori quando il credito al consumo raggiunge la cifra di 70 miliardi di euro e crollano gli acquisti di prodotti alimentari, considerati per loro natura anelastici, il quadro è chiaro. Siamo più poveri.
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