Legambiente sulle politiche per l’infanzia dei comuni capoluogo

Nei giorni scorsi è stata presentato da Legambiente il nono rapporto sulle politiche per l’infanzia nei comuni capoluogo dal titolo “Ecosistema Bambino 2006” che riportiamo nel link. La classifica elaborata dall’associazione ambientalista vede crescere il livello medio – alto, dove le regioni più attive nell’impegno a favore dei giovanissimi, spiccano l’Emilia Romagna e la Toscana

Nella presentazione del rapporto di Legambiente si legge che è ancora il nord ad assumere il ruolo da protagonista nei confronto di un sud sempre più ridimensionato rispetto agli anni passati. Una classifica (stilata in base ai risultati relativi al 2004) che vede crescere il livello medio – alto, solo 12 i comuni che occupano la fascia buono in classifica ma ben 31 arrivano a discreto alzando la media dell’impegno a favore della partecipazione di giovanissimi. Spicca tra le regioni più attive l’Emilia Romagna che nel 2005 piazza due città sul podio, meglio della Toscana che comunque vede tutti i suoi capoluoghi nelle posizioni alte. Dicevamo del sud che fa passi indietro, orfano sempre più della legge 285 e di finanziamenti ad hoc. Unica eccezione, ancora una volta, Caltanissetta che anno dopo anno consolida la sua vocazione nelle politiche per l’infanzia e di Palermo, Benevento, Caserta e Cosenza che salgono significativamente attestandosi nella fascia del discreto.
Lo strapotere del nord – affermano i redattori del rapporto di Legambiente – è coronato da Piemonte e Liguria con Torino e Genova a ricordare una ormai tradizionale cultura dell’infanzia forte di uffici e strutture ormai stabili. Il centro si propone con la già citata Toscana e con le Marche che vedono Pesaro e Ancona sugli scudi.Da analizzare separatamente il risultato della Capitale. Roma occupa infatti un positivo ma non troppo 14° posto, era 10° lo scorso anno, nonostante grandi sforzi e grandi investimenti, confermando quanto sia complicato mettere a fuoco gli obiettivi e realizzare gli interventi in una metropoli dispersiva nei tempi e nelle dimensioni.
Un dato importante è il consolidamento della maggior parte delle posizioni di alta classifica a dimostrazione che finalmente l’attenzione ai ragazzi non è più solo episodica.

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