Sulla Gazzetta Ufficiale dellUE C 24/90 del 31 gennaio 2006 è pubblicato il Parere del Comitato economico e Sociale Europeo(CESE) sul tema Il dialogo sociale e il coinvolgimento dei lavoratori:fattori essenziali per anticipare e gestire le trasformazioni industriali.
Il Parere del CESE , adottato in data 29 settembre 2005, nel corso della 420° sessione plenaria con 138 voti favorevoli, 2 contrari e 7 astensioni, è stato richiesto dalla Commissione consultiva per le trasformazioni industriali, tenendo presente che tali trasformazioni sono un processo costante in base al quale un settore industriale si adegua allevolvere delle condizioni del contesto economico in cui opera per rimanere competitivo e creare opportunità di crescita.
Quindi, come si legge nellIntroduzione al Parere del CESE, le trasformazioni industriali costituiscono pertanto un necessario adeguamento al modificarsi dei mercati, delle tecnologie, del quadro giuridico, sociale o economico e della stessa società.Idealmente tali trasformazioni vengono previste o consapevolmente provocate , in modo che il settore interessato possa agire in maniera proattiva e avviare un processo di adattamento graduale minimizzandone le conseguenze negative.
Secondo il CESE , per far fronte con successo alle trasformazioni è indispensabile, fra laltro, adottare una serie di misure a diversi livelli. Al livello della Comunità le trasformazioni vanno viste da una prospettiva orizzontale e devono essere accompagnate da vari tipi di provvedimenti (ad esempio sul fronte delle condizioni quadro macroeconomiche e occupazionali, nonché della politica sociale, degli strumenti finanziari di sostegno, della politica industriale, ecc.).
Il Parere si propone, pertanto, due obiettivi: da una parte illustrare limportanza sia del dialogo sociale, sia del coinvolgimento e della partecipazione dei lavoratori come strumenti insostituibili per fronteggiare con successo le trasformazioni industriali e, daltra parte, trarre le conseguenze che si impongono per il furto sviluppo del dialogo sociale e per le misure da adottare a livello comunitario.
Per gestire le trasformazioni in maniera lungimirante, il CESE afferma che occorre che le parti sociali definiscano insieme orientamenti a lungo termine: ciò presuppone una cultura di dialogo e un partenariato solidi e basati sulla fiducia, che in periodi di crisi consentano non solo di impostare linee dazione per il lungo periodo, ma anche di addivenire a soluzioni consensuali.La presenza di strutture rappresentative e stabili delle organizzazioni dei partner sociali costituisce un presupposto importante per lazione in questo campo.
Quindi, come si legge nellIntroduzione al Parere del CESE, le trasformazioni industriali costituiscono pertanto un necessario adeguamento al modificarsi dei mercati, delle tecnologie, del quadro giuridico, sociale o economico e della stessa società.Idealmente tali trasformazioni vengono previste o consapevolmente provocate , in modo che il settore interessato possa agire in maniera proattiva e avviare un processo di adattamento graduale minimizzandone le conseguenze negative.
Secondo il CESE , per far fronte con successo alle trasformazioni è indispensabile, fra laltro, adottare una serie di misure a diversi livelli. Al livello della Comunità le trasformazioni vanno viste da una prospettiva orizzontale e devono essere accompagnate da vari tipi di provvedimenti (ad esempio sul fronte delle condizioni quadro macroeconomiche e occupazionali, nonché della politica sociale, degli strumenti finanziari di sostegno, della politica industriale, ecc.).
Il Parere si propone, pertanto, due obiettivi: da una parte illustrare limportanza sia del dialogo sociale, sia del coinvolgimento e della partecipazione dei lavoratori come strumenti insostituibili per fronteggiare con successo le trasformazioni industriali e, daltra parte, trarre le conseguenze che si impongono per il furto sviluppo del dialogo sociale e per le misure da adottare a livello comunitario.
Per gestire le trasformazioni in maniera lungimirante, il CESE afferma che occorre che le parti sociali definiscano insieme orientamenti a lungo termine: ciò presuppone una cultura di dialogo e un partenariato solidi e basati sulla fiducia, che in periodi di crisi consentano non solo di impostare linee dazione per il lungo periodo, ma anche di addivenire a soluzioni consensuali.La presenza di strutture rappresentative e stabili delle organizzazioni dei partner sociali costituisce un presupposto importante per lazione in questo campo.
Fonte: Eur-Lex
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