Nasce la FILCEM, il sindacato lavoratori CGIL, unisce FILCEA e FNLE

Al Congresso costitutivo che si è svolto a Viareggio dal 7 al 10 febbraio 2006, i direttivi nazionali di FILCEA e FULC hanno dato vita alla FILCEM-CGIL, la nuova federazione della chimica,dell’ energia e dei servizi ad alta rilevanza tecnologica.La nuova Federazione sindacale consta di 165.000 iscritti ed è interessata a 15 contratti nazionali che interessano circa 1 milione di lavoratori.

Con l’accorpamento di due importanti e storiche sigle del sindacato di categoria italiano, la FILCEA e FNLE, è nata a Viareggio, con il Congresso costitutivo che si è svolto dal 7 al 10 febbraio 2006, la nuova Federazione della chimica, dell’energia e dei servizi ad alta rilevanza tecnologica, la FILCEM–CGIL.
Si tratta di una novità assoluta nel panorama sindacale italiano in quanto costituisce il lavoro comune e l’implementazione di significativi settori dell’industria e dell’artigianato (chimica, farmaceutica, gomma, plastica, vetro, concia, ceramica, lampade, piastrelle), dell’energia (petrolio, trasporto gas, miniere) con importanti servizi ad alta rilevanza tecnologica ( elettricità, acqua e gas).
Qualche numero per comprendere meglio la consistenza della nuova Federazione sindacale dei lavoratori: 165.000 iscritti, 15 contratti nazionali per quasi un milione di lavoratori, 10.000 quadri e delegati in 20 regioni e 110 comprensori, RSU e RSL in quasi tutti i posti di lavoro delle oltre 8.000 imprese industriali e artigiane, italiane e straniere, operanti nei citati settori.
Al centro del dibattito, che ha impegnato 481 delegati al congresso costitutivo di Viareggio, il bisogno di un progetto alto per la ricostruzione dell’ Italia “perché il nostro Paese – come ha dichiarato Alberto Morselli, segretario generale della nuova Federazione – , il suo sistema industriale e dei servizi sono davvero giunti ad un bivio: se non si cambiano scelte , priorità, valori, il paese finisce per allontanarsi dall’ Europa e precipitare in una crisi senza soluzione”.
La necessità di un cambiamento profondo è ormai sotto gli occhi di tutti. Ma chi deve guidare lo sviluppo? Se non si affronta una volta per tutte il rapporto pubblico/privato non se ne esce.” Io dico – ha dichiarato ancora Morselli – che il ruolo del pubblico (Stato, Regioni, Comuni) deve aumentare per essere il riferimento regolatore e facilitatore dello sviluppo, indicando strategie e progetti, chiedendo al paese di seguirlo e sostenerlo…Solo un governo autorevole può far ripartire la discussione sul ruolo positivo del pubblico, cimentandosi sul futuro del paese, il suo sviluppo industriale, il piano energetico, la garanzia che il sistema delle reti sia indipendente e resti un patrimonio dello Stato”.
Nell’augurare alla nuova Federazione sindacale buon lavoro, riportiamo nel link il testo elaborato dalla segreteria nazionale della FILCEM-CGIL.
(LG)

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