Discariche dei rifiuti: rapporto di prospettiva del Comitato delle Regioni

Sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE C 115/95 del 16 maggio 2006 è pubblicato il Rapporto di prospettiva del Comitato delle regioni sul tema L’applicazione a livello regionale e locale della direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti.

Il Comitato delle regioni, vista, fra l’altro, la relazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo sulle strategie nazionali per la riduzione dei rifiuti biodegradabili da conferire in discarica a norma dell’articolo 5 della direttiva 1999/31/CE del 26 aprile 1999 relativa alle discariche dei rifiuti e considerando, inoltre, che negli ultimi decenni la quantità dei rifiuti è aumentata notevolmente, ha ritenuto necessario elaborare un proprio rapporto di prospettiva sull’argomento.
Il rapporto di prospettiva adottato all’unanimità dal Comitato delle regioni in data 17 novembre 2005 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE C 115/95 del 16 maggio 2006, parte innanzitutto dalle seguenti considerazioni:
-1) La prevenzione, il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti sono tra le principali sfide cui l’UE deve far fronte in campo ambientale. Per questo motivo il Sesto programma comunitario di azione in materia di ambiente considera la prevenzione e la gestione dei rifiuti una delle massime priorità.
-2) In molte zone dell’UE le discariche sono ancora il principale metodo di smaltimento dei rifiuti. Le discariche con bassi standard ambientali costituiscono spesso una minaccia per la salute umana e per l’ambiente in quanto inquinano l’aria, l’acqua e il suolo e, generando gas a effetto serra, contribuiscono al riscaldamento globale.
-3) Secondo la cosiddetta gerarchia dei rifiuti, lo smaltimento dovrebbe essere solo una soluzione residuale: andrebbero privilegiati la prevenzione, il riutilizzo e il riciclaggio.
-4) Il principio di prossimità e l’obiettivo dell’autosufficienza nello smaltimento a tutti i livelli sono stati definiti pilastri delle politiche comunitarie in materia di rifiuti.
Sulla base di tali considerazioni sono state formulate le osservazioni del Comitato delle regioni contenute nel Rapporto alla cui elaborazione hanno partecipato quasi 200 enti regionali di 23 Stati membri dell’Unione.

Fonte: Eur-Lex

Approfondimenti

Precedente

Prossimo