Secondo lanalisi elaborata dallIRES-CGIL, il cui testo del Dossier riportiamo nel link, la manovra finanziaria elaborata dal Governo di centro-sinistra per il 2007 premia le famiglie e il lavoro, dove è possibile rintracciare una trama netta in favore dei deboli e dei lavoratori. Bene la lotta allevasione fiscale.
Sì, leggendo il Dossier sulla manovra finanziaria 2007 sul risanamento, lo sviluppo e lequità , lIstituto di Ricerche Sociali (IRES) della CGIL riscontra nel grande ordito dei 1365 commi della stessa Finanziaria 2007 elaborata dal Governo Prodi una trama netta in favore dei più deboli e dei lavoratori, in particolare con la nuova IRPEF a favore di pensionati e lavoratori dipendenti, ma anche con la programmata lotta allevasione fiscale.
Le 10 azioni per il lavoro sono nella giusta direzione, sia dal punto di vista economico che sociale che per il rilancio del sistema Paese. Queste 10 azioni puntano,in particolare:
-alla riduzione del Cuneo: Riforma IRPEF e assegni nucleo familiare;
-lotta allevasione fiscale;
-risorse per il rinnovo dei contratti pubblici;
-stabilizzazione dei rapporti di lavoro e primi diritti e tutele per i collaboratori;
-emersione lavoro irregolare;
-sicurezza sul luogo di lavoro;
-nuovi ammortizzatori sociali;
-Fondo TFR e previdenza complementare;
investimenti nel Mezzogiorno;
sostegno alla formazione, allinnovazione e alla ricerca.
Per quanto riguarda lo sviluppo economico e il rilancio dellattività imprenditoriale, sono da sottolineare la riduzione di 5 punti del cuneo fiscale che passa al 47% rispetto alla Germania con il 51% e la Francia al 52%, cuneo che viene ripartito tra il Lavoro (40%) e le Imprese (60%)
Ancora per le imprese vi sono 5 progetti di innovazione industriale, il credito dimposta per attività di ricerca industriale e per nuovi investimenti nelle aree svantaggiate, istituzione del Fondo per la competitività e lo sviluppo (sostegno e progetti di innovazione industriale), istituzione del Fondo per la finanza dimpresa (facilitare laccesso al reddito al finanziamento delle PMI.
La ridistribuzione delle risorse destinate al secondo modulo di riforma Irpef varato dal centrodestra (6 miliardi di euro), e ridurre il peso sulle famiglie (oltre il 90% dei contribuenti) di circa 600 milioni, riformando: -aliquote dimposta e scaglioni di reddito, riduzioni di imposta (da deduzioni a detrazioni), assegni familiari del nucleo familiare.
Insomma, una manovra che premia concretamente famiglie e lavoro, nonostante le difficoltà dovute alleredità del Governo di centro destra che in cinque anni non hanno lasciato soltanto più debito e nessun segno di riduzione delle spese. In cifre un debito in risalita con una spesa per interessi passivi pari a 64,6 miliardi di euro (quasi il doppio della manovra varata da Padoa-Schioppa) per di più con lazzeramento dellavanzo primario (quella quota di attivo di bilancio da tenere da parte per abbassare il debito pregresso, ovvero 45 miliardi andati in fumo (nel 95 lavanzo era al 5% del PIL).
Le 10 azioni per il lavoro sono nella giusta direzione, sia dal punto di vista economico che sociale che per il rilancio del sistema Paese. Queste 10 azioni puntano,in particolare:
-alla riduzione del Cuneo: Riforma IRPEF e assegni nucleo familiare;
-lotta allevasione fiscale;
-risorse per il rinnovo dei contratti pubblici;
-stabilizzazione dei rapporti di lavoro e primi diritti e tutele per i collaboratori;
-emersione lavoro irregolare;
-sicurezza sul luogo di lavoro;
-nuovi ammortizzatori sociali;
-Fondo TFR e previdenza complementare;
investimenti nel Mezzogiorno;
sostegno alla formazione, allinnovazione e alla ricerca.
Per quanto riguarda lo sviluppo economico e il rilancio dellattività imprenditoriale, sono da sottolineare la riduzione di 5 punti del cuneo fiscale che passa al 47% rispetto alla Germania con il 51% e la Francia al 52%, cuneo che viene ripartito tra il Lavoro (40%) e le Imprese (60%)
Ancora per le imprese vi sono 5 progetti di innovazione industriale, il credito dimposta per attività di ricerca industriale e per nuovi investimenti nelle aree svantaggiate, istituzione del Fondo per la competitività e lo sviluppo (sostegno e progetti di innovazione industriale), istituzione del Fondo per la finanza dimpresa (facilitare laccesso al reddito al finanziamento delle PMI.
La ridistribuzione delle risorse destinate al secondo modulo di riforma Irpef varato dal centrodestra (6 miliardi di euro), e ridurre il peso sulle famiglie (oltre il 90% dei contribuenti) di circa 600 milioni, riformando: -aliquote dimposta e scaglioni di reddito, riduzioni di imposta (da deduzioni a detrazioni), assegni familiari del nucleo familiare.
Insomma, una manovra che premia concretamente famiglie e lavoro, nonostante le difficoltà dovute alleredità del Governo di centro destra che in cinque anni non hanno lasciato soltanto più debito e nessun segno di riduzione delle spese. In cifre un debito in risalita con una spesa per interessi passivi pari a 64,6 miliardi di euro (quasi il doppio della manovra varata da Padoa-Schioppa) per di più con lazzeramento dellavanzo primario (quella quota di attivo di bilancio da tenere da parte per abbassare il debito pregresso, ovvero 45 miliardi andati in fumo (nel 95 lavanzo era al 5% del PIL).
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