Il Progetto Nuovi Uffizi, presentato nel giugno scorso a Firenze, è entrato nella fase operativa di restauro. Si tratta di uno dei più estesi interventi del genere in Europa, con i suoi 27.000 mq di superficie calpestabile.
I lavori del Progetto Nuovi Uffizi e le opere di restauro delledificio, costruito da Giorgio Vasari a partire dal 1560 su commissione di Cosimo deMedici, sono iniziati,come annunciato a Firenze il 6 giugno scorso. I lavori, finanziati dal Ministero per i Beni e le Attività culturali con circa 49 milioni di euro, sono diretti dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio delle Province di Firenze, Pistoia e Prato.
Il primo dei due lotti in cui si articola il progetto generale è già stato appaltato e la fine dei lavori è prevista per il 2010.
I Nuovi Uffizi raddoppieranno la capacità espositiva del Museo da 5.400 metri quadrati a 12.000, con il completo recupero del primo piano, oggi utilizzato solo in parte da uffici e laboratori di restauro. Aumenteranno pertanto le opere accessibili al pubblico, che saliranno a 2.000 contro le attuali 1.200, con un incremento di ben 800 opere, attualmente stipate nei magazzini, e consentendo una visione più agevole e meno affollata dei singoli quadri.
Per seguire i lavori da parte dei cittadini è stato aperto il sito Internet nuoviuffizi.it, con lo scopo di rendere visibile e di condividere la complessa macchina di quello che è considerato il cantiere mussale più esteso dEuropa, un cantiere particolarmente rilevante sia sul piano economico sia su quello storico e artistico di portata internazionale.
Il sito si propone di:
-descrivere la complessità degli interventi strutturali, impiantistici e di recupero funzionale, evidenziando gli elementi innovativi in rapporto allo stato attuale;
-informare periodicamente e puntualmente sullo stato dei lavori; di aggiornare tempestivamente sulle variazioni dei percorsi di accesso/uscita, nonché su eventuali stato di inagibilità dei servizi, di informare sulle date di completamento dei nuovi ambienti mussali, e sulle opere darte che vi saranno ospitate;
-documentarne in tempo reale alcune fasi realizzative tecnicamente significative.
Nel sito inoltre si potranno trovare le piante degli Uffizi con la leggenda indicante quali e quante zone si trasformeranno in spazi espositivi o in servizi pubblici.
Fonte: Ministero per i Beni e le Attività culturali – Direzione Generale per i beni architettonici e paesaggistici.
Il primo dei due lotti in cui si articola il progetto generale è già stato appaltato e la fine dei lavori è prevista per il 2010.
I Nuovi Uffizi raddoppieranno la capacità espositiva del Museo da 5.400 metri quadrati a 12.000, con il completo recupero del primo piano, oggi utilizzato solo in parte da uffici e laboratori di restauro. Aumenteranno pertanto le opere accessibili al pubblico, che saliranno a 2.000 contro le attuali 1.200, con un incremento di ben 800 opere, attualmente stipate nei magazzini, e consentendo una visione più agevole e meno affollata dei singoli quadri.
Per seguire i lavori da parte dei cittadini è stato aperto il sito Internet nuoviuffizi.it, con lo scopo di rendere visibile e di condividere la complessa macchina di quello che è considerato il cantiere mussale più esteso dEuropa, un cantiere particolarmente rilevante sia sul piano economico sia su quello storico e artistico di portata internazionale.
Il sito si propone di:
-descrivere la complessità degli interventi strutturali, impiantistici e di recupero funzionale, evidenziando gli elementi innovativi in rapporto allo stato attuale;
-informare periodicamente e puntualmente sullo stato dei lavori; di aggiornare tempestivamente sulle variazioni dei percorsi di accesso/uscita, nonché su eventuali stato di inagibilità dei servizi, di informare sulle date di completamento dei nuovi ambienti mussali, e sulle opere darte che vi saranno ospitate;
-documentarne in tempo reale alcune fasi realizzative tecnicamente significative.
Nel sito inoltre si potranno trovare le piante degli Uffizi con la leggenda indicante quali e quante zone si trasformeranno in spazi espositivi o in servizi pubblici.
Fonte: Ministero per i Beni e le Attività culturali – Direzione Generale per i beni architettonici e paesaggistici.
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