Approvati 2 Decreti: Correttivo D.Lgs. 152/06 sull’Ambiente e il Regolamento Appalti

Il Consiglio dei Ministri ha approvato, su proposta del ministro dell’Ambiente Pecoraro Scanio il D.Lgs. correttivo al Codice ambientale (dl 152/2006) e su proposta del Ministro delle infrastrutture, Di Pietro un regolamento per l’attuazione e l’esecuzione del codice dei contratti pubblici

Il Consiglio dei Ministri n. 83 del 21 dicembre 2007 ha approvato:

– su proposta del Ministro delle infrastrutture, Antonio Di Pietro un regolamento per l’attuazione e l’esecuzione del codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, che aveva già recepito le osservazioni del Consiglio superiore dei lavori pubblici e che ha ricevuto altresì il parere del Consiglio di Stato.

su proposta del ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio lo schema di decreto legislativo correttivo al “Codice ambientale” (D.Lgs. n. 152/2006).
Con questo decreto saranno sanate 6 infrazioni comunitarie
, già aperte nei confronti del nostro paese, e 2 condanne della Corte di Giustizia.
L’approvazione è definitiva e avvenuta in terza e ultima lettura come prescrive la legge.
Il testo approvato apporta interventi migliorativi alla disciplina in materia di:
– valutazione di impatto ambientale (VIA)
– valutazione ambientale strategica (VAS)
– autorizzazione ambientale integrata (IPPC)
-e rifiuti
per dare piena attuazione alle sentenze della Corte di giustizia emesse in data 18 dicembre scorso nei confronti dell’Italia
(nelle cause C-194/05, C-195/05 e C-263/05 ) circa la pregressa normativa di recepimento della direttiva 75/442/CEE in materia di rifiuti, il Governo si impegna a rivedere, ove e per quanto necessario, con ulteriori decreti legislativi correttivi, la disciplina del decreto legislativo n. 152 del 2006, con particolare riguardo alla nozione di sottoprodotto ed alla disciplina delle terre e rocce da scavo.

Il provvedimento riscrive integralmente le norme in materia di VIA e VAS e stabilisce tempi certi per la VIA – che andrà fatta sul progetto definito e non più preliminare – dai 150 giorni ad un massimo di 330 giorni (per le opere più complesse) senza possibilità di prolungamenti indefiniti.
E’ stato inoltre eliminato il silenzio-rigetto, ossia il meccanismo automatico in base al quale in assenza di risposte si considerava rifiutata la richiesta valutazione presentata. Ora si avrà sempre un provvedimento motivato entro i termini stabiliti. In caso di superamento dei termini il provvedimento andrà alla decisione del Consiglio dei Ministri.
Il provvedimento recepisce anche le direttive comunitarie in materia di partecipazione dei cittadini che oggi sono sostanzialmente esclusi dal processo decisionale. I cittadini potranno così intervenire già all’inizio dell’iter procedimentale.

(RMP)

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