ISAE – Le previsioni per l’economia italiana:crescita e struttura produttiva.

Il 2 febbraio scorso, l’ISAE (Istituto di Studi e Analisi Economica) ha presentato un Rapporto revisionale dal quale emerge che gli effetti della crisi di abbatteranno sul mercato del lavoro italiano già a partire dai primi mesi del 2009: complessivamente si registrerà una perdita di posti di lavoro pari a 230mil unità rispetto allo scorso anno.

Secondo il Rapporto dell’ISAE -di cui riportiamo una sintesi nel link- stima che ne corso dell’anno “a fronte di un calo complessivo di unità di lavoro equivalenti a tempo pieno del 2,2% nel totale dell’economia, pari a oltre 550mila unità in meno rispetto al 2007, il numero di persone occupate dovrebbe subire una flessione complessiva di circa l’1%, con una variazione di circa 230mila occupati in meno alla media dello scorso anno”.

“Nelle nostre stime – si legge nel rapporto dell’Istituto di Studi e Analisi Economica – il settore che risentirà per primo e in misura maggiore dei contraccolpi sul fronte occupazionale è quello industriale, nel quale si prevede un massiccio ricorso al sostegno della Cassa Integrazione Guadagni.

In termini di unità di lavoro equivalenti, nella media del 2009 prevediamo una riduzione dell’imput di lavoro nel complesso dell’industria del 6,4%, corrispondente a circa 448mila unità di lavoro in meno rispetto al 2007; per quanto riguarda l’occupazione dipendente, grazie alla possibilità di ricorrere alla CIG la maggior parte della flessione prevista non si rifletterà per il 2009 in una corrispondente contrazione dei posti di lavoro occupati, quanto piuttosto in una consistente riduzione del monte ore lavorate”.

Il Rapporto ISAE esamina anche gli aspetti inflazionistici del nostro Paese, stimando che l’indice si “attesterà allo 0,9% nel corso dell’anno per poi risalire al 2% nel 2010. Per tutto il biennio di previsione, l’inflazione italiana si posiziona per tre decimi di punto sopra la media della zona euro Pil”.

Per quanto riguarda la recessione, l’Isae stima un lento processo di ripresa per il 2010 quando il Pil dovrebbe registrare un aumento dello 0,4%.

Nel rapporto deficit-pil, nel biennio 2009-2010 “si prospetta un peggioramento del disavanzo che dovrebbe raggiungere il 4% del Pil quest’anno per poi ridursi al 3,9% nel successivo.

Nel biennio di previsione, il debito pubblico – secondo l’Isae – salirà di 6 punti percentuali passando dal 106% stimato per il 2008 al 110% nell’anno in corso e al 111,8% nel 2010”.

(LG-FF)

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