Il Rapporto del CNEL sul lavoro che cambia.

E’stato presentato a Roma il 2 febbraio scorso nella Sala della Lupa di Montecitorio il Rapporto “Il lavoro che cambia”, iniziativa promossa dal CNEL in collaborazione con la Camera dei Deputati e il Senato della Repubblica.

Alcuni dei temi analizzati: – Trasformazioni del contesto: si analizzano le principali modificazioni demografiche intervenute e si approfondiscono i fenomeni più importanti dell’ultimo ventennio (evoluzione della mobilità e crescita dell’immigrazione):

– Cambiamento e conferme nel lavoro italiano: molti cambiamenti sono causati da vari fattori: prolungamento della durata della vita, rallentamento delle nascita, trasformazione dell’Italia da paese di emigrazione a paese di immigrazione, ripresa delle migrazioni interne dal Sud al Centro-Nord.

– Offerta di lavoro e occupazione femminile: la partecipazione delle donne al lavoro è ancora la più bassa dell’Unione Europea; poco diffuso è il part-time; frequente è l’abbandono del lavoro da parte delle madri; la reale penalizzazione retributiva non differisce da quella media europea e dipende in gran parte da un effetto di discriminazione: – Salute e sicurezza nei luoghi di lavoro: la situazione italiana presenta un grave deficit di conoscenza riguardante soprattutto i fattori di rischio da cui hanno origine le patologie correlate all’attività lavorativa, ed i raffronti internazionali confermano che l’Italia sembra incapace di abbattere la frequenza di eventi infortunistici, specie quelli più gravi e mortali.

– Lavoro minorile: il tema è affrontato in una prospettiva nazionale e internazionale; sono passate in rassegna le leggi e convenzioni che regolano la posizione dei minori che lavorano, nonché definizioni e metodologie che in sede internazionale sono state offerte per giungere ad una quantificazione del fenomeno su scala globale; sono messi in luce gli aspetti che legano lavoro minorile e povertà; è avanzata, infine, la proposta di realizzare un Sistema informativo statistico del lavoro minorile per valutare le politiche da realizzare e programmare interventi mirati.

(LG-FF)

Fonte: Cnel

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