La stima dellincidenza della povertà relativa (la percentuale di famiglie e persone relativamente povere sul totale delle famiglie e persone residenti) viene calcolata sulla base di una soglia convenzionale (linea di povertà) che individua il valore di spesa per i consumi al di sotto del quale una famiglia viene definita povera in termini relativi.
La soglia di povertà per una famiglia di due componenti è rappresentata dalla spesa media mensile per persona, che nel 2008 è risultata pari a 999,67 euro (+1,4% rispetto alla linea del 2007). Le famiglie composte da due persone che hanno una spesa media mensile pari o inferiore a tale valore vengono quindi classificate come relativamente povere.
Nel 2008 l stima dellincidenza di povertà relativa, calcolata sul campione delle famiglie, è risultata pari all11,3%, valore che, con una probabilità del 95%, oscilla sullintero collettivo tra il 10,8% e l11,8%.
Negli ultimi quattro anni la percentuale di famiglie relativamente povere è rimasta sostanzialmente stabile e immutati sono i profili delle famiglie povere.
Il fenomeno continus ad essere maggiormente diffuso nel Mezzogiorno (23,8%), dove lincidenza di povertà relativa è quasi cinque volte superiore a quella osservata nel resto del Paese (4,9% nel Nord e 6,7% nel Centro), e tra le famiglie più ampie. Si tratta per lo più di coppie con ntre o più figli e di famiglie con membri aggregati. La situazione è più grave se i figli hanno meno di diciotto anni: lincidenza di povertà tra le famiglie con tre o più figli minori, infatti in media, al 27,2% e, nel Mezzogiorno, addirittura al 38,8%.
Considerando, invece, le famiglie non in grado di conseguire uno standard di vita minimamente accettabile, cioè che risultano in condizione di povertà assoluta, nel 2008, in Italia, sono 1.126 mila (il 4,6% delle famiglie residenti), per un totale di 2 milioni e 893 mila individui, il 4,9% dellintera popolazione.
La stima dellincidenza della povertà assoluta viene calcolata sulla base di una soglia di povertà che corrisponde alla spesa mensile minima necessaria per acquisire un determinato paniere di beni e servizi.
Tale paniere, nel caso specifico, rappresenta linsieme di beni e servizi che, nel contesto italiano e per una determinata famiglia, sono considerati essenziali a conseguire uno standard di vita minimamente accettabile. Le famiglie spiega lIstat con una spesa mensile pari o inferiore al valore della soglia, che si differenzia sia per dimensione e composizione per età della famiglia, sia per ripartizione geografica e ampiezza demografica del comune di residenza, vengono classificate come assolutamente povere. Ls stima puntuale dellincidenza che, nel 2008, è risultata pari al 4,6%, oscilla, con una probabilità del 95%, tra il 4,3% e il 5%.
I profili territoriali e familiari tra i quali la povertà assoluta è maggiormente diffusa ricalcano quelli delineati in termini di povertà relativa. Il fenomeno è maggiormente diffuso nel Mezzogiorno (7,9%), dove anche lintensità di povertà assoluta, pari al 17,3% è leggermente superiore a quella osservata a livello nazionale (17%).
Non solo Sud però. Il 2008, nei cui mesi finali la crisi economica ha iniziato a manifestarsi, ha visto peggiorare alcune situazioni. Eil caso dei nuclei di quattro componenti: lincidenza della povertà assoluta è passata in un anno dal 3,4% al 5,2%. Se la coppia ha due figli minori, la quota sale dal 3,8% al 5,7%. A crescere è anche la percentuale delle famiglie con una persona con licenza media inferiore o con un individuo di età inferiore a 45 anni.
(LG-FF)