Conferenza internazionale sulla violenza contro le donne.

Si è svolta dal 9 al 10 settembre alla Farnesina, alla presenza del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, del Ministro per le Pari opportunità, Maria Rosaria Carfagna, e del Ministro degli Esteri, Franco Frattini, la “Conferenza internazionale sulla violenza contro le donne”, un’iniziativa della Presidenza del G8 promossa dal Dipartimento per le Pari opportunità, in collaborazione con il Ministero degli Affari esteri.

La Conferenza è stata preceduta dalla campagna di comunicazione, partita il 4 settembre scorso, “Respect women Respect the world”: una rosa bianca, simbolo del candore del mondo femminile, diventa gradualmente nera, avvelenata da quel “male oscuro” che è la violenza contro le donne, causa di un dolore che resta troppo spesso privato e taciuto, per paura o vergogna.

La protezione e la promozione dei diritti umani delle donne costituiscono la lente attraverso cui guardare sia alle cause di tante diffusa violenza, che alle complesse dinamiche sociali di discriminazione che sono la radice.
E’ questa la chiave di lettura della Conferenza, articolata in tre sessioni di dibattito con la partecipazione di importanti personalità italiane e straniere, impegnate nel contrasto alla violenza contro le donne in tutti i suoi aspetti e nella ricerca di strumenti più efficaci per giungere all’affermazione globale dei diritti umani delle donne.

Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha affermato che la violenza sulle donne, l’omofobia e la xenofobia nascono “dall’ignoranza, dalla perdita di valori ideali e morali, da un allentamento spesso inconsapevole dei principi su cui la nostra Costituzione ha fondato la convivenza nazionale democratica”. Anche “in Paesi evoluti e ricchi come l’Italia, dotati di Costituzione e di sistemi giuridici altamente sensibili ai diritti fondamentali delle donne – ha quindi proseguito – continuano a verificarsi fatti raccapriccianti, in particolare negli ultimi tempi, di violenza di gruppo contro donne di ogni etnia, giovanissime e meno giovani”. E’ quindi fondamentale “educare l’insieme delle nostre società ai valori dell’uguaglianza di tutti i cittadini senza distinzione di sesso e ai valori della non discriminazione”.

Le conclusioni della Conferenza, di cui Maria Rosanna Carfagna ha dato lettura al termine dei lavori, ribadiscono la condanna agli abusi e alle violenze contro donne e bambine, e confluiscono in un appello corale a definire una strategia comune per combattere e sconfiggere quella che è riconosciuta universalmente come “un’inaccettabile forma di violazione e privazione dei diritti umani”.
In particolare, i Governi si impegnano a inserire “nella propria agenda politica e normativa la promozione e protezione dei diritti delle donne e delle bambine”, secondo l’approccio trasversale del mainstreaming.

L’attenzione sul fenomeno della violenza di genere va tenuta alta: per questo l’Italia ribadisce il proprio impegno a mantenere la questione al centro dell’agenda internazionale, e auspica che la prossima Presidenza canadese del vertice prosegua nel percorso avviato a Roma.

(LG-FF)

Approfondimenti

Precedente

Prossimo