In particolare tale generalizzata flessione è particolarmente percepibile in relazione ai furti in danno di privati, con una variazione pari a -15,3% e a quelli in danno di chiese e istituti religiosi (-11,5%). I privati e i luoghi di culto si confermano, quindi, come gli obiettivi più sensibili alle aggressioni criminali. Continua anche la positiva tendenza alla riduzione dei furti aik danni di istituzioni mussali (-29% circa) mentre risulta evidente la preoccupante persistenza di sottrazioni al patrimonio archivistico e librario, che continua a costituire un fenomeno al quale prestare la massima attenzione.
Rispetto al 2008, per quanto riguarda il numero degli scavi clandestini accertati (-76%), landamento generale ha visto una notevole diminuzione a livello nazionale, con la Sicilia in cima allelenco degli avvistamenti seguita dal Lazio e dalla Campania.
Il Rapporto evidenzia inoltre, unampia diffusione del fenomeno della contraffazione soprattutto per larte contemporanea, pur con una netta ripresa dellattività anche in campo archeologico. E a fronte di una riduzione delle opere sequestrate (- 36%), si è registrato un sensibile incremento delle persone denunciate (299, a fronte delle 57 indagate nel 2008, con un incremento pari al 424%) ed è stato possibile individuare ben strutturate organizzazioni criminali interessate al settore.
Nel 2009 le persone deferite dai Carabinieri allAutorità giudiziaria per reati di tipo associativo sono state 157, eseguito sequestri per un valore stimato di oltre 165 milioni di euro e recuperato più di 19mila beni culturali.
Viene infine citata lespansione esponenziale del mercato illecito di beni culturali via web. Nel biennio 2008-2009 sono stati 42.403 i beni, di vario tipo e natura, individuati e sequestrati nel corso di operazioni avviate a seguito di monitoraggio dei siti on-line. E il dato più allarmante è che il 78% delle persone risultate comunque coinvolte in tali commerci illegali sono liberi professionisti, mentre il 9% appartiene alla classe impiegatizia.
La considerevole quantità e qualità dei beni culturali presenti nel territorio nazionale, la loro appetibilità in ambito internazionale, dovuta anche alla loro commerciabilità attraverso molteplici canali, ai quali si è aggiunto le-commerce, lelevata redditività dei beni trattati costituiscono le cause più evidenti del persistente fenomeno della commercializzazione illecita di beni culturali italiani al di fuori dei confini nazionali.
(LG-FF)