Secondo un rapporto del Parlamento europeo, il 2009 è Annus horribilis per i Paesi in via di sviluppo. A causa della crisi, oltre 100 milioni di persone sono passate sotto la soglia di povertà, unendosi al miliardo di poverissimi del pianeta. Da 30 a 50.000 bambini dellAfrica sud sahariana sono destinati a morire. E la crescita si è ridotta di tre quarti in solo due anni, passando dal 7,9 al 2,1%.
Mentre la crisi si stà alleggerendo per il mondo sviluppato, per i paesi poveri non fa che peggiorare, afferma un rapporto del Parlamento europeo. Se le ripercussioni economiche e sociali si stanno facendo sentire in Europa, nel sud del mondo la situazione è gravissima, e rischia di spazzare via un intero decennio di lotta alla povertà.
Nonostante i paesi in via di sviluppo non siano così strettamente integrati nel sistema della finanza globale, la crisi finanziari per il sud del mondo si è trasformata in una devastante crisi umanitaria, sociale ed economica, dice la relazione del Parlamento europeo sullimpatto della crisi sui paesi poveri.
Per il mondo industrializzato continua la relazione, preparata dal socialista spagnolo Enrique Guerrero Salon questa crisi rappresenta uninflessione momentanea. Per i paesi in via di sviluppo, invece, minaccia di essere un baratro che ingoierà un intero decennio di lotta contro la povertà e lesclusione, danneggiando gravemente, unintera generazione.
(LG-FF)
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