Decreto “RINNOVABILI”: soddisfazione del Minisro Prestigiacomo. Contrarietà di Legambiente e Architetti

Il Consiglio dei Ministri n. 129 del 03/03/2011 ha approvato in via definitiva un decreto legislativo che recepisce la direttiva europea 2009/28, sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili.
Soddisfazione del Minisro Prestigiacomo. Contrarietà di Legambiente e Architetti

DECRETO “RINNOVABILI”

Il Consiglio dei Ministri n. 129 del 03/03/2011 ha approvato in via definitiva un decreto legislativo che recepisce la direttiva europea 2009/28, sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili.

Forte contrarietà di Legambiente: “Con il Decreto Romani stop alle rinnovabili già nel 2011.
Stravolti gli obiettivi della Direttiva europea, ma la mobilitazione di cittadini e aziende e l’intervento della Ue impediranno che si fermi lo sviluppo delle fonti pulite in Italia”.

Il Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori (Cnappc) “fermamente intenzionati ad opporsi a qualsiasi iniziativa che limiti in modo indiscriminato l’uso e lo sviluppo di fonti energetiche rinnovabili.

Secondo il comunicato ddel CdM: Il provvedimento mira al potenziamento e alla razionalizzazione del sistema per incrementare l’efficienza e l’utilizzo di questo tipo di energia ed ha, fra gli obiettivi principali, quello di diminuire gli oneri “indiretti” legati al processo di realizzazione degli impianti da essa alimentati (dall’autorizzazione alla connessione, all’esercizio). Si raggiunge in questo modo il duplice obiettivo di incrementare la produzione di energia da fonti rinnovabili per rispettare i target europei e di ridurre gli oneri specifici di incentivazione a carico dei consumatori finali. In particolare si prevede la definizione di un nuovo sistema di incentivi per gli impianti da fonti rinnovabili che entrano in esercizio dal 1° gennaio 2013, differenziato per gli impianti di taglia minore e maggiore, in modo da dare certezza ai piccoli investitori e stimolare i più grandi a soluzioni più efficienti. A tutela degli investimenti già effettuati si stabilisce che il ritiro dei certificati verdi prosegue fino al 2016, fissando il prezzo di ritiro al 78% di quello massimo di riferimento. Per quanto riguarda, in particolare, il fotovoltaico, si procederà ad una ridefinizione di criteri, parametri e quote a decorrere dal 1°giugno, per assicurare la sostenibilità dei costi di incentivazione, scoraggiare le iniziative meramente speculative e garantire al settore una prospettiva di sviluppo di lungo periodo;

Secondo il Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo: Il decreto approvato dal CdM punta a dare stabilità e “moralità” a un settore chiave per l’energia del futuro.
Non è stato fissato alcun tetto, a 8000 mila megawatt, per le istallazioni di solare, che avrebbe rischiato di bloccare lo sviluppo del comparto, e al contempo si è adottata una strategia per contenere i costi sulla bolletta energetica e per intensificare i controlli contro le truffe e le frodi. Dal prossimo giugno saranno fissati con un decreto interministeriale i nuovi obiettivi delle diverse rinnovabili, con step intermedi annuali e i parametri tariffari.

Raggiungeremo un punto di equilibrio che terrà conto:
– dell’obiettivo europeo del 17% di rinnovabili al 2020;
– della progressiva riduzione dei costi dei materiali per l’istallazione degli impianti;
dei livelli di incentivi presenti negli altri paesi europei.

Il sistema del futuro quindi consentirà all’Italia di restare saldamente dentro il settore delle rinnovabili, dando una prospettiva di sviluppo alle migliaia di aziende e alle decine di migliaia di lavoratori che operano nella filiera e assicurando un ruolo di protagonista al nostro paese anche nella ricerca che in questo campo sta facendo continui progressi con una prospettiva di riduzione del costo/chilowat che nel futuro potrà rendere queste fonti competitive rispetto ai combustibili fossili.

(LP)

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