Sicurezza sul lavoro: FILLEA CGIL: “morire per il pane è un crimine”

Per Susanna Camusso, Segretario Generale della CGIL: “Non ci può essere una contraddizione tra il diritto al lavoro e il diritto alla vita”. La campagna FILLEA CGIL è iniziata i primi di febbraio, ha visto l’affissione di manifesti in tutta la capitale con messaggi chiari: “Il lavoro merita molto di più della morte”.

Per Susanna Camusso, Segretario Generale della CGIL: “Non ci può essere una contraddizione tra il diritto al lavoro e il diritto alla vita“.

La campagna FILLEA CGIL è iniziata i primi di febbraio, ha visto l’affissione di manifesti in tutta la capitale con messaggi chiari:
– “Il lavoro merita molto di più della morte“,
oppure
-“La mattina esco, saluto la famiglia, vado a lavorare e non torno più a casa. Muoio in cantiere“.

La sicurezza e le morti nei cantieri sono “il punto fermo della nostra azione nei confronti di tutti quelli che hanno la competenza della materia e che secondo noi la esercitano male” ha dichiarato Robero Cellini, Segretario generale FILLEA CGIL Roma e Lazio. Questa campagna ha trovato un percorso di condivisione con quella nazionale lanciata dalla FLAI e FILLEA CGIL contro il caporalato, per una legge contro lo sfruttamento della manodopera, per la quale è stata attivata una petizione online.

Come ribadito da Walter Schiavella, Segretario Generale FILLEA CGIL la campagna è stata sostenuta con l’intento di “sollevare un velo che troppo spesso si stende su un fenomeno che non cessa, anzi peggiora e che viene aggravato da una crisi economica che segna sempre più pesantemente il settore dell’edilizia, non solo sul versante occupazionale, ma soprattutto su quello della legalità”. Un mercato quello del lavoro “non regolato, in cui i controlli sono sempre più scarsi e quindi terreno fertile per il prosperare di fenomeni che tanto tristemente misuriamo e che purtroppo continuano ad aumentare”. I morti sul lavoro in edilizia nel 2010 come precisa il Segretario Generale FILLEA CGIL “sono diminuiti, è vero, in numero assoluto, ma sono aumentati di circa il 14% in rapporto alle ore lavorate”. “Vogliamo innanzitutto – ha concluso Schiavella – regole certe, esigibili e controlli diffusi”.

Punto fermo da salvaguardare per il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso, la relazione tra diritti e lavoro. “Non ci può essere una contraddizione tra il diritto al lavoro e il diritto alla vita” ha dichiarato Camusso intervenendo a conclusione dell’iniziativa . “Cominciamo ad avere segnali che il paese potrebbe non farcela a risalire la china” diventa quindi necessario, per la leader della CGIL, individuare soluzioni che non scarichino sui più deboli le conseguenze della crisi, tornando così a parlare della tassa sulla patrimoniale. E’ solo attraverso la “conquista di una coscienza collettiva” che secondo Camusso si può contrastare “la situazione di degrado in cui versa il Paese”. “Bisogna rifuggire da due tentazioni – ha avvertito – : dalla rassegnazione e dal ribellismo, che ci renderebbe isolati e minoritari”. E tornando a parlare dello Sciopero Generale della CGIL proclamato per il 6 maggio, Camusso ha affermato, “dovrà essere uno sciopero di tutti i lavoratori e non solamente degli iscritti alla CGIL, è un atto di responsabilità del sindacato nei confronti del paese”. Uno strumento, quello dello sciopero, ha concluso Camusso “attraverso il quale rivendicare giustizia sociale, partendo dai due elementi fondamentali: fisco e lavoro”.

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