– 800.000 le persone colpite dal lavoro forzato negli Stati membri dellUE
– praticamente 1,8 persone ogni 1.000 abitanti.
Secondo lo studio ILO, su un totale di 800.000 lavoratori forzati negli Stati membri dellUnione Europea, le vittime di:
– sfruttamento sessuale sarebbero 270.000 (30%)
mentre
– sfruttamento per lavoro sarebbero 670.000 (70%).
Le donne costituiscono la maggioranza (58%).
Nella maggior parte dei casi di sfruttamento per lavoro segnalati in Stati membri della UE, le vittime sarebbero cittadini comunitari. Altri provengono dallAsia, dallAfrica e dallEuropa centrale e del Sud-Est.
Le vittime di sfruttamento sessuale provengono maggiormente dalla UE, dallEuropa centrale e del Sud-Est, dallAfrica, e, in percentuale minore, dallAmerica latina e dallAsia.
“Lavoro forzato” è il termine utilizzato nella comunità internazionale per caratterizzare situazioni nelle quali le persone interessate donne e uomini, ragazze e ragazzi vengono fatti lavorare contro la loro libera volontà, costretti dai loro reclutatori o datori di lavoro, ad esempio tramite la violenza o la minaccia di violenza, o con mezzi più subdoli come la contrazione di debiti, il trattenimento dei documenti di identità o la minaccia di denuncia alle autorità dellimmigrazione.
Tali situazioni possono anche arrivare alla tratta di persone o a pratiche paragonabili alla schiavitù, tutti termini simili ma non identici dal punto di vista giuridico.
Secondo la legislazione internazionale, pretendere il lavoro forzato costituisce un crimine che dovrebbe essere punito con pene proporzionate alla gravità del reato.