Riportiamo una sintesi, leggi l’intervista completa al link.
Il ministro della Salute illustra i provvedimenti in preparazione da parte del governo: “Trasparenza per l’intramoenia: si saprà quanto guadagna un medico e se serve a saltare liste d’attesa“.
E sull’ipotesi di tassa sulle bevande: “Sarebbe un segnale ai consumatori”
“Fintanto che sarò io il ministro non ci sarà privatizzazione della sanità. Del resto nel governo nessuno ha messo in discussione questa linea“.
La nostra linea di politica sanitaria è quella di confrontarsi con le corporazioni e le lobby ma di non farsene automaticamente condizionare. Liberalizzare è non sottostare alle volontà protezionistiche delle categorie.
Per quanto riguarda l’attività intramoenia cioè quella libero-professionale dei medici che lavorano nel pubblico – che in alcune regioni non è stata regolata – puntiamo a creare trasparenza, un collegamento in rete con l’azienda sanitaria, così che non è importante dove la si fa, bensì che sia tracciabile, che non sia un modo per scavalcare le liste d’attesa, che si sappia quanti pazienti vedi, e il guadagno dei medici. Se questo è liberalizzare la sanità, bene la stiamo liberalizzando.
Però il pubblico è regolatore“.
Riportiamo una sintesi, leggi l’intervista completa al link.