Seiji Machida, Direttore del Programma SafeWork dellILO, ha sottolineato la necessità di prendere misure concrete per prevenire simili tragedie. « Siamo rimasti scioccati nellapprendere la notizia che più di 200 lavoratori sono rimasti uccisi nella fabbrica. La protezione della sicurezza e della salute dei lavoratori è un diritto umano fondamentale. Dobbiamo rafforzare le misure per proteggere le vite dei lavoratori dai rischi nel luogo di lavoro. Lanciamo quindi un appello affinchè siano avviate misure a livello nazionale per migliorare la protezione di tutti i lavoratori », ha dichiarato.
Secondo quanto riportato dai media, molte delle vittime sono rimaste intrappolate nel seminterrato delledificio privo di uscite di emergenza e con le porte bloccate. Molti sono morti soffocati mentre altri, nei piani più alti, si sono gettati dalle finestre per sfuggire alle fiamme nonostante le finestre fossero bloccate da sbarre di metallo. Poche ore prima, circa 25 persone erano morte in un incendio in una fabbrica di scarpe nella città di Lahore, sempre in Pakistan.
Tragedie come queste, ha affermato Machida, sono molto comuni nella regione. Nel 1993, 188 lavoratori, perlopiù donne, morirono in una fabbrica di giocattoli in Thailandia.
« A 20 anni dallepisodio avvenuto in Thailandia, assistiamo di nuovo a una tragedia analoga. Il rischio di rimanere uccisi o feriti dai pericoli di incendi nel luogo di lavoro continua ad essere una priorità. Chiediamo il rafforzamento della normativa e di altre misure per migliorare la sicurezza e la salute nel luogo di lavoro in tutti i paesi, in particolare nei paesi in via di sviluppo. Il lavoro dignitoso deve diventare un lavoro sicuro per tutti ».
LUfficio dellILO in Pakistan ha aggiunto, « Abbiamo attirato lattenzione sullimportanza della sicurezza nel lavoro in Pakistan in numerosi forum organizzati con rappresentanti del governo, dei lavoratori e dei datori di lavoro. Abbiamo inoltre incoraggiato la creazione di un sistema di ispezione del lavoro a protezione dei lavoratori ».