In sette anni nella penisola 22mila controlli e 1.478 sanzioni
Un rapporto della Commissione Ue ha registrato progressi costanti nei Paesi membri per la protezione della salute dei cittadini, con differenze significative tra i vari Stati.
In Italia passi avanti importanti dopo lo stop alle sigarette nei locali pubblici di otto anni fa, ma in ufficio è più difficile fare rispettare il divieto.
In sette anni nella penisola 22mila controlli e 1.478 sanzioni.
Negli ultimi anni gli Stati membri dellUe hanno compiuto progressi costanti per proteggere i propri cittadini contro il fumo passivo.
Lo rivela un rapporto appena pubblicato dalla Commissione europea, che sottolinea che la percentuale di persone esposte al fumo passivo nei bar è crollata dal 46% del 2009 al 28% del 2012.
In Italia, dove la legislazione antifumo è in vigore dal primo gennaio 2005, per l’Eurobarometro 2012 l’esposizione al fumo passivo nei bar nellultimo semestre è stata dell’11%, nei ristoranti del 7%, mentre schizza al 41%, anche se occasionalmente, sul posto di lavoro.
Il commissario alla Salute Borg: Intensificare gli sforzi.
Il rapporto della Commissione si basa sulle informazioni fornite dai 27 Stati membri e fa seguito alla raccomandazione del 2009 che ha sollecitato i governi ad adottare e implementare leggi volte a garantire la protezione dei propri cittadini dal fumo passivo nei locali pubblici al chiuso, nei luoghi di lavoro e sui mezzi del trasporto pubblico. Il report mostra che su questo fronte sono stati compiuti progressi costanti e significativi conferma il commissario alla Salute, Tonio Borg La situazione, però, varia in misura sensibile tra i vari Stati e resta ancora molto da fare. Invito tutti gli Stati membri a intensificare gli sforzi per applicare la legislazione vigente e mi congratulo con quelli che hanno già adottato norme efficaci contro il fumo.
Nessun impatto economico negativo per bar e ristoranti.
Le preoccupazioni legate a un possibile effetto negativo della messa al bando del fumo per i ricavi di bar e ristoranti vengono ridimensionate dal rapporto, che mostra che limpatto economico delle nuove norme a protezione della salute dei cittadini è stato limitato, neutro o addirittura positivo nel corso del tempo.
Alcuni Stati, però, sono in grave ritardo nel varo di una legislazione antifumo o nella sua concreta applicazione.