EU-OSHA: Come viene applicata la Direttiva 89/391/CCE nell’UE (SSL)

L’UE ha un evidente ruolo da svolgere nell’ambito della sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro, come sottolinea una relazione dell’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA).

La relazione contribuisce inoltre a spiegare perché la dir. quadro europea 89/391/CEE, che mira a garantire un livello uniforme di protezione dei lavoratori in tutti gli Stati membri, viene applicata con modalità diverse all’interno dell’UE.

Quale studio di follow-up dell’indagine europea tra le imprese sui rischi nuovi ed emergenti (ESENER), la relazione, intitolata “Analysis of the determinants of workplace occupational safety and health practice in a selection of EU Member States” (Analisi dei determinanti delle prassi nel campo della sicurezza e della salute sul lavoro in alcuni Stati membri dell’UE), contiene un’analisi approfondita del modo in cui i fattori ambientali influiscono sugli approcci alla gestione della SSL.

Oltre a individuare cinque ampie categorie di fattori determinanti, la relazione rivela come il cambiamento sia il contesto ambientale che più comunemente influisce sulle modalità di attuazione pratica della legislazione in Europa.

Le differenze tra gli ambienti di lavoro europei sono significative e dipendono da fattori contestuali più ampi, quali le infrastrutture e i processi nazionali già in essere.
Il direttore dell’EU-OSHA sottolinea l’importanza di tali risultati: “È essenziale riconoscere che ogni organizzazione opera nel quadro di un ambiente specifico che influisce sulle modalità pratiche di gestione della SSL. Di conseguenza, non possiamo attenderci che la legislazione venga attuata nei luoghi di lavoro allo stesso modo in diversi Stati membri. I responsabili politici dell’UE devono essere attenti a cogliere tali differenze quando elaborano le strategie per il futuro”.
I risultati del progetto, insieme ai dati ESENER, suggeriscono che i requisiti dell’UE si traducono in prassi diverse a livello di luogo di lavoro nei vari Stati membri. I cinque fattori chiave che determinano la prassi SSL nel luogo di lavoro sono:
– influenze dell’UE e sovranazionali (per es. legislazione, accordi tra parti sociali, strategie ecc.);
– governance e regolamentazione nazionali e il sistema relativo alla SSL;
– rapporti di lavoro, sindacati e organizzazioni dei datori di lavoro e processi;
– ristrutturazione economica;
– altri sistemi connessi (per es. previdenza sociale, sanità ecc.).
L’effetto del primo di questi fattori determinanti, l’UE, dipende dall’influenza degli altri fattori chiave, specifici per i vari paesi. Di conseguenza, l’attuale impatto della politica dell’UE varia in misura significativa tra i vari paesi.
Ciò che i paesi condividono è un contesto ambientale dinamico che ha conosciuto rapidi cambiamenti negli ultimi decenni, indotti ad esempio dalla globalizzazione e dalla ristrutturazione del mercato del lavoro, dai disavanzi di bilancio e da un calo della sindacalizzazione.
La relazione si è concentrata sulle principali aree di interesse dell’indagine ESENER – la gestione della SSL, la gestione dei rischi psicosociali e il coinvolgimento dei lavoratori e dei loro rappresentanti in queste due aree – e ha analizzato come l’ambiente influisce su queste tre sfere.
I fattori che, da quanto è emerso, influiscono sul livello di gestione della SSL in un paese comprendono:
– l’esistenza o meno di un precedente approccio partecipativo alla gestione della SSL basato su processi;
– la percezione dei costi legati all’attuazione e alla conformità legislativa;
– l’infrastruttura di supporto disponibile;
– il clima politico ed economico in senso più ampio.

La gestione dei rischi psicosociali è apparsa come un “sottogruppo avanzato” di gestione della SSL più in generale; a tale proposito, le organizzazioni con una buona gestione della SSL sono risultate in grado di gestire adeguatemente anche i rischi psicosociali.

Fonte: EU-OSHA

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