“Il Fascicolo sanitario elettronico”, spiega Giuseppe De Pietro, responsabile della sezione di Napoli dell’Icar-Cnr, “nasce nell’ottica di migliorare l’efficienza del Servizio sanitario nazionale attraverso lo sviluppo di una sanità ‘a misura del cittadino’. Una vera e propria carta d’identità, che funziona come un ‘repository’ virtuale, consultabile in modalità protetta dal solo personale medico abilitato e dal cittadino stesso”.
Il Fse è l’insieme dei dati e documenti digitali di tipo sanitario riguardanti i pazienti delle varie strutture sanitarie italiane. Dal 2009 il Ministero della Pubblica Amministrazione e l’Innovazione e il Consiglio Nazionale delle Ricerche hanno realizzato un modello di infrastruttura nazionale di Fse che integra quelli già realizzati dalle singole regioni italiane. Nel 2012 è iniziata la seconda fase del progetto, denominata OpenInFse, e nel corso del 2013 è stata avviata anche la terza con il progetto di evoluzione ed interoperabilità tecnologica e la realizzazione dei primi test delle funzionalità delle componenti realizzate.
“Con le prescrizioni della legge 221/2012 e del ‘decreto del Fare’ (poi convertito nella legge 98/2012), il Fse diventa un obbligo per le regioni e l’Agenzia per l’Italia digitale, con il supporto del Cnr, provvederà all’emanazione delle linee guida e alla valutazione dei piani di realizzazione delle regioni”, afferma Roberto Guarasci, dell’Istituto di informatica e telematica (Iit) del Cnr e coordinatore, insieme a Giuseppe De Pietro, del progetto.
L’architettura del Fascicolo prevede tre livelli distinti e separati che rispettano comunque l’autonomia delle Regioni in materia sanitaria. Il modello prevede l’indicizzazione dei documenti sanitari e socio-sanitari disponibili presso le strutture che li hanno prodotti in registri indice regionali collegati tra loro in modo da poterne favorire il recupero.
“Il convegno”, conclude De Pietro, “si propone di riflettere sul raggiungimento di una interoperabilità infrastrutturale e semantica, per una reale condivisione dei dati e documenti del Fse”.