La flessione del 6,9% delle denunce registrate nel 2014 – più elevata tra le femmine (-7,5%) che tra i maschi (-6,4%) – certifica la ripresa del trend decrescente che aveva caratterizzato il triennio 2010-2012 e che si era interrotto nel 2013. Il calo è più marcato al Sud (-9,7%), al Centro (-9,5%) e nelle Isole (-8,4%), rispetto alle regioni del Nord-Ovest (-5,2%) e del Nord-Est (-5,1%), dove si concentrano 47.659 denunce (suddivise tra le 26.992 del Nord-Ovest e le 20.667 del Nord-Est), pari a quasi il 60% del totale.
In più della metà dei casi riconosciuti dall’Istituto nel 2014, le lesioni subite dagli studenti sono lussazioni o distorsioni (53,9%), seguite da ferite (19,6%), contusioni (18,1%) e fratture (8,3%), mentre le principali sedi delle lesioni sono gli arti inferiori (50,2%) e quelli superiori (37,3%).
Come ricordato da Dati Inail, sulla scia dei protocolli di intesa stipulati con il Ministero dell’Istruzione, l’Istituto ha promosso il progetto Sicurezza e benessere nelle scuole – presentato lo scorso maggio a Roma, nell’ambito di un convegno che si è svolto presso la direzione centrale di piazzale Pastore – con il duplice obiettivo di fornire un quadro di alcuni dei principali rischi e fattori di disagio presenti nelle scuole e formare su questi temi la popolazione scolastica, dagli studenti ai dirigenti.
Dalle indagini ambientali condotte dai professionisti della Consulenza tecnica accertamento rischi e prevenzione (Contarp) in alcune scuole secondarie di II grado, oltre ai problemi già noti relativi alle strutture e agli impianti, sono emersi aspetti meno conosciuti e meritevoli di approfondimento, come la scarsa qualità acustica e dell’aria all’interno delle aule e l’inadeguatezza degli arredi, che non tengono conto del cambiamento delle caratteristiche antropometriche degli studenti.