1) Le Comunità regionali si sono ritrovate in un comune sentire che avverte con grande preoccupazione lo sviluppo rilevante di attività estrattive in zone costiere caratterizzate da grande pregio, storico e naturalistico, e da una naturale vocazione verso un’economia basata sulla valorizzazione dei beni comuni e sul turismo sostenibile. La comunanza di storia, tradizione e vocazione comuni costituisce il fondamento delle politiche di sviluppo che le Comunità intendono elaborare.
2) Le Comunità regionali intendono mantenere come propria la prerogativa di elaborare le scelte di protezione e valorizzazione delle proprie coste e del mare antistante, da intendersi come beni comuni preziosi e irrinunciabili, elaborando, d’intesa con lo Stato e nel rispetto di quanto previsto nella Costituzione e negli Statuti regionali e relative norme di attuazione, politiche in campo infrastrutturale, ambientale ed economico.
3) Le Comunità regionali ritengono la ricerca e coltivazione di idrocarburi in mare un’attività, basata sul consumo di fonti energetiche fossili, che occorre gradualmente superare, rivolgendosi sempre più a fonti energetiche alternative, rinnovabili e con minor impatto ambientale.
4) Le Comunità regionali ritengono essenziale ed ineludibile che l’avvio ed il mantenimento di attività estrattive nei tratti di mare prospicienti le coste sia concertato e condiviso con le Comunità stesse, in quanto la materia dell’energia interferisce con altri ambiti di competenza regionale quali la valorizzazione dei beni culturali e ambientali, la tutela della salute, il governo del territorio, il turismo, elaborando così un indirizzo strategico e programmatico comune. Occorre inoltre che detto indirizzo assuma dimensione europea al fine di evitare che scelte contrapposte e inconciliabili possano essere assunte da Regioni o Stati trasfrontalieri.
5) Le Comunità regionali ritengono urgente e necessario, nell’immediato, costituire una cabina di regia, a livello nazionale, composta da rappresentanti delle Regioni costiere e dei competenti organi dello Stato, che elabori scelte condivise sulle aree nelle quali avviare o mantenere attività estrattive. A detta cabina di regia potranno essere affidati anche ulteriori compiti in materia di sicurezza, ambiente e salute pubblica correlati alle attività estrattive compatibilmente con il quadro normativo nazionale ed europeo.
6) Le Comunità regionali ricordano che l’Unione europea ha approvato la strategia “Blue Growth” (Crescita Blu); una strategia a lungo termine per sostenere una crescita sostenibile nei settori marino e marittimo, e che detta strategia, in particolare, è stata precisata per la regione adriatica e ionica con l’obiettivo di promuovere una prosperità economica e sociale sostenibile nella regione, tramite la crescita e la creazione di posti di lavoro e il miglioramento della sua attrattiva, competitività e connettività, preservando al tempo stesso l’ambiente e gli ecosistemi costieri e marini.
7) Le Comunità regionali, inoltre, sollecitano:
– il recepimento della Direttiva 2014/89/UE che istituisce un quadro per la pianificazione dello spazio marittimo, al fine di perseguire il governo sostenibile dei vari usi delle aree marine e della fascia costiera; questa direttiva deve essere recepita entro il 18 settembre 2016;
– la ratifica del “Protocollo sulla gestione integrata delle zone costiere”, sottoscritto nel 2010 nell’ambito della “Convenzione di Barcellona”; al riguardo si ricorda che alcune Regioni, avendo adottato “linee guida GIZC”, hanno già aderito agli indirizzi generali del Protocollo;
– la riforma della legge sulle aree marine protette.