Se smetto, …
Dopo 20 minuti: si normalizzano i valori della pressione arteriosa e delle pulsazioni.
Dopo 8 ore: i livelli d’ossigeno nel sangue ritornano normali.
Dopo 24 ore: i polmoni iniziano ad espellere muco ed altre sostanze nocive.
Dopo 48 ore: scompare ogni traccia di nicotina dall’organismo e migliora la capacità di percepire odori e sapori.
Dopo 72 ore: il respiro diventa più facile e il progressivo rilassamento polmonare determina una diffusa sensazione di benessere.
Dopo 2-12 settimane: migliora la circolazione, scompaiono ruvidezza e secchezza della pelle, icapelli riacquistano volume e lucentezza.
Dopo 3-9 mesi: la funzionalità polmonare migliora, diminuiscono la tosse e l’affanno e diminuisce il rischio di malattie cardiovascolari.
Dopo 5-10 anni: si dimezza il rischio di malattie cardiache, vascolari e di tumore polmonare.
Dopo 10-15 anni: il rischio di malattie cardiovascolari, di tumore polmonare e in generale la probabilità di morte scendono agli stessi livelli di chi non ha mai fumato.
Se fumo, …
Nel fumo di una sigaretta sono state identificate, oltre la nicotina (pesticida che provoca dipendenza), circa 4000 sostanze chimiche pericolose, fra cui il monossido di carbonio (gas tossico per l’ossigenazione dei tessuti), l’ammoniaca, l’acetone, etc. e numerose sostanze cancerogene (idrocarburi aromatici, naftilamina, sostanze radioattive, cadmio, cloruro di vinile, benzopirene, etc.), che unite all’alta temperatura della combustione sono nocive per molti apparati dell’organismo (congiuntive, branchi, polmoni, arterie, cuore, reni, fegato, sangue, etc.).
Oltre al “fumare il tabacco”, l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) nel 2004 ha riconosciuto il “fumo passivo” (ETS) come certamente cancerogeno per l’uomo. L’ ETS, oltre ad irritare l’umore dei non fumatori produce danni alla loro salute con un aumento del rischio di tumore al loro polmone che si aggira per gli ambienti domestici sul 20% nelle donne e sul 30% negli uomini non fumatori; nei posti di lavoro il rischio si incrementa deI 16-19%.
Durante la gravidanza, il fumo può provocare gravi danni al feto ed è responsabile di basso peso alla nascita oltre che di maggior rischio di aborto. L’esposizione al fumo passivo è causa di aumento del rischio per infarto del miocardio e per malattie respiratorie anche nei bambini (figli, nipoti) e negli animali domestici.