Secondo lo studio, la maggior parte degli abitanti delle città continua ad essere esposta a livelli di inquinanti atmosferici che l’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) non ritiene sicuri. Gli inquinanti più problematici per la salute umana sono il particolato (PM), l’ozono troposferico (O3) e il biossido di azoto (NO2). Le stime dell’impatto sulla salute associato all’esposizione di lungo termine al PM2,5 mostrano che questo inquinante è responsabile di 432 000 morti premature in Europa nel 2012, un livello analogo alle stime degli anni precedenti. Gli impatti stimati dell’esposizione a NO2 e O3 erano rispettivamente di circa 75 000 e 17 000 decessi prematuri. La relazione fornisce stime relative alle morti premature anche a livello nazionale.
“Nonostante i miglioramenti continui degli ultimi decenni, l’inquinamento atmosferico incide ancora sulla salute degli europei, riducendo la qualità e l’aspettativa di vita” ha affermato Hans Bruyninckx, direttore esecutivo dell’AEA. “Inoltre, ha un impatto economico notevole, poiché aumenta i costi sanitari e riduce la produttività con la perdita di giorni lavorativi in tutti i settori dell’economia”.
Oltre alla salute, gli inquinanti atmosferici hanno un effetto nocivo sulla vita vegetale e sugli ecosistemi. Tali problemi, unitamente all’eutrofizzazione provocata dall’ammoniaca (NH3) e dall’ossido di azoto (NOx) e ai danni causati dall’O3 sulle piante, sono ancora diffusi in Europa.
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