Ciò rende necessaria una specifica interpretazione dei criteri di rilascio dell’omologazione di
manufatti imbottiti o, in generale, di prodotti di arredamento che, in linea con i principi ispiratori del D.M. 26/6/84, permetta di regolare le problematiche rappresentate dalle società produttive.
1. Materiali di finitura di mobili imbottiti
Ad eccezione di quanto già previsto dalla Circolare n° 27 MI (SA) del 21/0911985 per la struttura dei manufatti imbottiti, si ritiene possano essere utilizzati materiali di finitura differenti da quelli che costituiscono il/i composito/i da sottoporre a prova, privi di caratteristiche di reazione al fuoco, a condizione che gli stessi abbiano carattere residuale ovvero costituiscano non più del 10 % della superficie totale composta dalla seduta e dallo schienale. Nel caso in cui i materiali di finitura superino il succitato limite, si ritiene che gli stessi, attesa la perdita del carattere di residualità, debbano essere di classe 1 di
reazione al fuoco al fine di limitare la propagazione di eventuali fronti di fiamma.
Non è considerato “materiale di finitura” il materiale non rigido (materiale tessile, cuoio o
superficie discontinua tipo rete o realizzata con materiali intrecciati) costituente seduta e/o schienale del mobile imbottito di cui ai successivi punti.
Al fine di beneficiare della succitata interpretazione, alla richiesta di omologazione ovvero di
estensione di omologazione dovrà essere allegata idonea dichiarazione a firma del rappresentante legale della società attestante che i materiali di finitura utilizzati non superino il suddetto limite del 10%.
Restano valide le indicazioni previste per la tavoletta scrittoio di esclusione sull’obbligo di
certificazione a condizione che sia parte della struttura del manufatto.
2. Utilizzo di “materiali di chiusura” di mobili imbottiti
Nella realizzazione della chiusura della parte sottostante della seduta di manufatti imbottiti (quali sedie imbottite, divani, divani-letto, poltrona-letto, sornmier), si riscontra, a volte, l’utilizzo di un materiale non imbottito. A tale materiale di chiusura, qualora tessile, si ritiene debba essere richiesta la classe I di reazione al fuoco per l’impiego “sipari, drappeggi e tendaggi”.
La posizione e i riferimenti del “materiale di chiusura” della seduta di mobili imbottiti dovranno essere indicati nei disegni illustrativi del manufatto o dei manufatti (se si tratta di una serie) allegati alla domanda di omologazione (nei casi di estensione dell’omologazione).
3. Sedie imbottite con seduta o schienale in materiale non rigido (materiale tessile, cuoio o superficie discontinua tipo rete o realizzata con materiali intrecciati)
4. Sedie non imbottite con seduta e schienale in materiale non rigido (materiale tessile, cuoio o superficie discontinua tipo rete o realizzata con materiali intrecciati)
5. Omologazione in serie di supporti imbottiti di materassi (sommier)
6. Tastiere imbottite
7. Topper
8. Coprimaterasso
9. Materassi sfoderabili