“Ringrazio” ha detto il ministro Gian Luca Galletti “le donne e gli uomini del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera per questo lavoro, che ha portato risultati molto rilevanti sotto tutti i punti di vista: i dati confermano da un lato che lo Stato sta dando la caccia senza risparmio a chi inquina il nostro mare e le nostre coste, dall’altro che sul raggiungimento degli standard di qualità ambientale delle acque marine pesa ancora troppo l’inciviltà di quanti considerano l’ambiente un bene sacrificabile. Questa campagna è estremamente importante anche perché ha mostrato che gli ecoreati, vera conquista di civiltà per questo Paese, sono entrati nella quotidianità del contrasto ai fenomeni criminali verso l’ambiente”.
La campagna ambientale è stata incentrata sul contrasto agli scarichi illeciti in mare di diversa natura, connessi sia ad insediamenti civili che industriali. Sono stati 1.200 i controlli eseguiti dai militari della Guardia Costiera con l’impiego delle componenti aeronavale e subacquea, e dei Laboratori Ambientali Mobili del Corpo; attività da cui sono scaturite 675 notizie di reato e il sequestro complessivo di 480.000 mq di aree illecitamente occupate; 750 le persone denunciate, 6,5 milioni di euro le sanzioni amministrative elevate, 60 le tonnellate di rifiuti sequestrate e 1.200 le navi ispezionate. Le infrazioni accertate hanno consentito di testare gli “ecoreati”, con la contestazione delle nuove fattispecie di reato: in 84 casi si è applicato il reato di inquinamento ambientale, in 4 quello di disastro ambientale, in 9 il reato di delitti colposi contro l’ambiente, in un caso quello di impedimento al controllo, cosi come in una occasione il reato di omessa bonifica. Sono state inoltre impartite 58 prescrizione a seguito dell’accertamento dei reati contravvenzionali.
L’attività, condotta sull’intero territorio costiero nazionale, ha comunque interessato – a più ampio respiro – tutte le attività marittime e costiere che incidono sull’habitat marino, come la lotta all’abusivismo demaniale e agli inquinamenti provenienti da navi e piattaforme off-shore.
Nella stessa circostanza, ha avuto luogo la cerimonia di inaugurazione del Laboratorio di Analisi Ambientali della Guardia Costiera, intitolato al Capitano di Fregata Natale De Grazia, Ufficiale del Corpo, scomparso nel 1995, al quale è stata conferita la medaglia d’oro al merito di Marina quale figura dallo spiccato acume investigativo che, collaborando con la Procura di Reggio Calabria, ha condotto complesse investigazioni ambientali nel settore dei traffici illeciti operati da navi mercantili.
Il nuovo Laboratorio Ambientale integra lo strumento operativo del Corpo a supporto dell’attività investigativa condotta dai propri Comandi sul territorio nazionale, ampliandone le capacità analitiche e di contrasto agli inquinamenti marini e costieri; strumento operativo che contava già di Laboratori Ambientali Mobili della Guardia Costiera, che dal 2011 – anno in cui sono entrati in servizio – hanno effettuato oltre 100 missioni sull’intero territorio del Paese, effettuando oltre 2.000 campionamenti e circa 15.000 analisi chimico-fisiche e microbiologiche.
Il Ministro Galletti ha poi lanciato la V Campagna nazionale di tutela ambientale – nella continuità dell’impegno che il Corpo riversa sulla delicata “missione” della salvaguardia del mare e delle coste del Paese – con l’obiettivo di perseguire, nel segno della prevenzione, un’azione coordinata di educazione e sensibilizzazione sulla tutela dell’ambiente marino e costiero.