Il documento specifica in che modo, nei prossimi tre anni, il programma LIFE, l’unico strumento di finanziamento dell’UE dedicato esclusivamente all’ambiente, alla conservazione della natura e all’azione per il clima, orienterà i candidati verso le priorità strategiche dell’UE, ripartirà il proprio bilancio complessivo (pari a 1.657.063.000 euro) tra i settori prioritari dei due sottoprogrammi e tra i diversi tipi di finanziamenti, snellirà i passaggi amministrativi per la richiesta del cofinanziamento. Il nuovo Programma di lavoro pluriennale LIFE, inoltre, delinea la metodologia che verrà utilizzata per la selezione dei progetti e i criteri di selezione ed aggiudicazione delle sovvenzioni, esplicitando anche i calendari indicativi sia per le sovvenzioni che per gli strumenti finanziari.
Tra i tanti cambiamenti introdotti nel MAWP 2018-2020 per semplificare il programma LIFE e, in particolare, le procedure di gestione delle sovvenzioni, è prevista la sperimentazione di un metodo a due fasi per la presentazione delle domande per i c.d. “progetti tradizionali” (basato su una “descrizione di massima”, seguita da una proposta progettuale dettagliata), alla luce di quanto avanzato nella valutazione intermedia del programma LIFE e dell’esperienza positiva maturata con i metodi a due fasi in altri programmi dell’UE.
Per il bando 2018, la procedura a due fasi sarà adottata per il solo sottoprogramma Ambiente. Sulla base del riscontro ricevuto dai beneficiari, il metodo potrebbe essere esteso al sottoprogramma Azione per il clima negli anni successivi.
Altri importanti novità del MAWP 2018-2020 per il sottoprogramma Ambiente riguardano la riduzione (da 87 a 42) del numero dei temi dei progetti che attuano le priorità tematiche di cui all’Allegato III del regolamento (UE) n. 1293/2013 e il riorientamento dei temi dei progetti in materia di governance e informazione.
In merito a entrambi i sottoprogrammi, infine, con il nuovo Programma di lavoro pluriennale LIFE:
– è dato maggiore risalto alla necessità di prosecuzione, replica e/o trasferimento dei risultati dei progetti nella fase di aggiudicazione delle sovvenzioni;
– è incoraggiato l’ulteriore coinvolgimento degli enti privati sottolineando i vantaggi degli approcci “close to market” quale strumento per garantire la sostenibilità dei risultati dei progetti;
– è prevista l’introduzione dell’obbligo per i progetti di produrre effetti misurabili sull’ambiente o sui cambiamenti climatici in tutti i settori prioritari.