La decisione è scaturita dalla riunione dedicata ad un esame della situazione in tema di sicurezza sui luoghi di lavoro, convocata anche a seguito degli infortuni mortali che si sono verificati nelle ultime settimane, alla quale hanno partecipato, oltre al Ministro, il Capo dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, Paolo Pennesi, il Presidente di INAIL, Massimo De Felice, e il Direttore Generale, Giuseppe Lucibello, e il Direttore Centrale Entrate e Recupero Crediti dell’INPS, Maria Sandra Petrotta.
L’incontro ha preso avvio dalla valutazione dei recenti episodi di incidenti mortali, dalla quale non emergono situazioni o fattispecie particolari, bensì la conferma che essi fanno riferimento alle casistiche statisticamente ricorrenti con maggiore frequenza (investimento ad opera di mezzi o macchine, caduta dall’alto, intossicazione in ambienti confinati, ribaltamento di mezzi meccanici, specialmente in agricoltura). Un elemento che non sminuisce la gravità di una situazione che richiede di essere fronteggiata con un impegno costante e con strumentazioni ed iniziative adeguate.
Da qui l’indicazione di proseguire il lavoro, già in atto, per migliorare la capacità di analisi e di valutazione sugli infortuni. L’obiettivo è quello di individuare le situazioni ed i settori più a rischio, così da poter indirizzare in modo più mirato le attività di controllo e di orientare al meglio gli incentivi alla prevenzione, già previsti attraverso specifici bandi dell’INAIL, per promuovere il miglioramento delle condizioni di sicurezza e l’adozione di tecnologie aggiornate da parte delle imprese.
In ogni caso, per evitare o ridurre gli infortuni sul lavoro, oltre agli interventi ispettivi, che saranno rafforzati, sono necessari una maggiore sensibilità e un accurato rispetto delle procedure aziendali di sicurezza da parte di tutti i soggetti coinvolti.
Un obiettivo che pone l’esigenza sia di un più stretto coordinamento delle attività in capo alle istituzioni centrali ed a quelle che rientrano nelle competenze delle Regioni (come quelle svolte dalle ASL proprio in materia di salute e sicurezza dei luoghi di lavoro), sia di un coinvolgimento attivo e responsabile delle rappresentanze imprenditoriali e dei lavoratori. Da qui, appunto, la decisione di promuovere gli incontri per condividere le azioni concrete da sviluppare su due fronti.
Uno è quello di moltiplicare gli sforzi per diffondere ovunque la cultura della prevenzione e della sicurezza, attraverso azioni concrete e continue di informazione, formazione e sensibilizzazione, anche rafforzando lo scambio e l’utilizzo condiviso dei dati e delle informazioni di cui dispongono i diversi soggetti preposti all’attività di controllo.
L’altro è quello di rafforzare ulteriormente i controlli, attraverso specifiche intese con le Regioni che prevedano forme stabili di coordinamento tra le attività delle ASL e quelle in capo all’Ispettorato del lavoro ed anche attraverso l’assunzione di nuovo personale ispettivo.