Il regolamento è un aggiornamento di una direttiva del 2007 e mira a rendere i controlli più trasparenti e a prova di frode.
I controlli per l’omologazione delle auto avvengono a livello nazionale. I nuovi tipi di auto vengono testati da centri accreditati per circa 70 diversi requisiti, fra cui la sicurezza e le emissioni di gas inquinanti. Ogni nuova auto ha poi un certificato di conformità al tipo di veicolo omologato.
I controlli restano, quello che cambia è la trasparenza e le sanzioni. In particolare, le autorità nazionali secondo il nuovo regolamento hanno il compito di riscuotere il pagamento dei controlli per conto dei centri accreditati, in modo che le case automobilistiche non entrino in contatto con i centri di omologazione.
Le autorità nazionali di sorveglianza del mercato, spesso organi ministeriali, hanno inoltre la responsabilità di effettuare controlli casuali sui veicoli già in circolazione, per verificare che rispettino veramente quanto dichiarato nei test dell’omologazione.
La Commissione europea avrà il potere di imporre multe ai costruttori le cui auto non rispettano quanto dichiarato e testato.
“La proposta di legge dovrebbe dare ai consumatori la sicurezza che le auto che rispondono veramente a quello che dicono le case automobilistiche”, ha dichiarato Daniel Dalton, deputato britannico dei Conservatori e riformisti e relatore della proposta di legge al Parlamento europeo.
Il Parlamento europeo ha particolarmente insistito per controlli più severi sulle emissioni e ha ottenuto che il 20% di tutti i controlli effettuati sulle auto in circolazione riguardi le emissioni. Il Parlamento, nei negoziati coi paesi membri, ha richiesto che il mercato sia sempre sotto sorveglianza, richiedendo che un veicolo ogni 40.000 fra quelli registrati l’anno precedente vengano controllato. La Commissione europea avrà il compito aggiuntivo di monitorare le misure adottate e messe in pratica dai paesi membri.