Giornata mondiale della salute, una petizione europea per liberare i vaccini dai brevetti delle case farmaceutiche

Nella Giornata internazionale della salute, del 7 aprile 2021, la CGIL invita a partecipare al click day “O i brevetti o la vita”, organizzato dal Comitato Italiano della Campagna Europea Diritto alla Cura, per invitare a firmare la petizione europea per la sospensione dei brevetti sui farmaci e i vaccini anti-Covid.

“Abbiamo scelto la Giornata mondiale della salute per chiedere ai cittadini europei di firmare la petizione che con molte associazioni abbiamo lanciato per liberare i vaccini dai brevetti delle case farmaceutiche. O il vaccino è facilmente accessibile a tutti, in tutte le parti del mondo, o l’epidemia non riusciremo a combatterla”. È quanto dichiara la segretaria confederale della CGIL Rossana Dettori in un video di Collettiva.it in occasione del click day “O i brevetti o la vita” del 7 aprile 2021, organizzato dal Comitato Italiano della Campagna Europea Diritto alla Cura e promossa da oltre 90 organizzazioni tra cui la CGIL.

“È essenziale – sottolinea Dettori – che arrivi una quantità enorme di firme per dire che il vaccino, costruito con tanti soldi pubblici, deve essere accessibile a tutte e tutti, senza alcuna distinzione. Ogni cittadino del mondo deve essere vaccinato”. Questo l’appello della dirigente sindacale per l’Iniziativa dei Cittadini Europei Tutti hanno diritto alla protezione da COVIC-19. Nessun profitto sulla pandemia, il cui obiettivo è raccogliere 1 milione di firme per chiedere all’Ue di modificare gli accordi commerciali con una sospensione, almeno temporanea, dei brevetti dei vaccini.

Dettori chiede poi al Governo italiano che ci sia anche da parte del nostro Paese “un impegno per liberare i vaccini dai brevetti” e invita l’Esecutivo a “non essere egoista nei confronti degli altri paesi: produrre, produrre, produrre vaccini per garantire la salute di tutti”. “Ora – aggiunge – occorre aprire la campagna vaccinale garantendo più luoghi possibile per l’inoculazione e che questa sia assicurata a tutti i cittadini, in qualsiasi luogo essi siano nati”.

Fonte: CGIL

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