Inquinamento elettromagnetico, il CESE chiede una strategia di monitoraggio a livello europeo

Il CESE – Comitato Economico e Sociale Europeo, chiamato dalla Commissione europea a esprimersi sull’Agenda degli obiettivi digitali per il 2030, ha chiesto che l’Europa si doti di una strategia di monitoraggio specifica sull’inquinamento elettromagnetico. L’ipotesi sarebbe quella di delegare ogni Stato membro al monitoraggio di questo aspetto per poi far confluire i risultati in un’unica banca dati.

Il Comitato Economico e Sociale Europeo (CESE), chiamato dalla Commissione europea a esprimersi sull’Agenda degli obiettivi per il decennio digitale 2030 (COM/2021/118 final 2030 Digital Compass), ha richiesto che per la prima volta l’Europa si doti di una strategia di monitoraggio specifica sull’inquinamento elettromagnetico, generato dalle tecnologie di connessione internet attualmente disponibili.
Il CESE nel suo parere specifica che questo monitoraggio permetterebbe “l’elaborazione di un corpus di letteratura su questo tema, al fine di garantire lo stato di salute dei cittadini una volta che siano state introdotte le nuove cartelle cliniche elettroniche europee e che i dati possano essere oggetto di confronti incrociati”.
L’ipotesi sarebbe quella di delegare a ogni Stato membro il monitoraggio di questo aspetto e i risultati dovrebbero confluire in un’unica banca dati europea.

CESE- Comitato Economico e Sociale Europeo
INT/933 – Obiettivi digitali per il 2030
PARERE
Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Bussola per il digitale 2030: il modello europeo per il decennio digitale [COM(2021) 118 final]

6. Rischi e garanzie
6.1 La necessità di sicurezza, prevedibilità e salute fisica e mentale deve costituire altresì una priorità in questo programma. È importante sensibilizzare i cittadini in merito alla sicurezza e accrescere la consapevolezza riguardo alla tecnologia come mezzo in grado di migliorare la qualità della vita e del lavoro. In base a questo principio, il CESE ritiene opportuno che la Commissione europea, nella prevista attività annuale di monitoraggio dedicata a indagare la percezione dei cittadini europei riguardo al rispetto dei loro diritti e valori, si assicuri dell’effettiva tutela del diritto alla salute.
6.2 Analogamente, il CESE raccomanda all’UE di elaborare una strategia di monitoraggio specifica che copra tutto l’inquinamento elettromagnetico generato dalle varie tecnologie attualmente disponibili per accompagnare questa nuova rivoluzione industriale. Gli effetti elettromagnetici potrebbero quindi essere monitorati in tutta Europa in vista dell’elaborazione di un corpus di letteratura su questo tema al fine di garantire lo stato di salute dei cittadini una volta che siano state introdotte le cartelle cliniche elettroniche europee e che i dati possano essere oggetto di riferimenti incrociati. Ogni Stato membro dovrebbe monitorare questo aspetto, e i risultati dovrebbero confluire in un’unica banca dati europea. Occorre mettere a punto una politica europea tesa a rafforzare la fiducia dei cittadini in questo settore.
6.3 Le tecnologie digitali dovrebbero essere al servizio dei cittadini europei, i quali non dovrebbero mai essere trattati come oggetti o semplici fonti di dati. Si dovrebbe tenere conto degli orientamenti etici e tecnici esistenti, quali gli orientamenti etici per un’IA affidabile elaborati dal gruppo di esperti ad alto livello sull’intelligenza artificiale.
6.4 Alla luce dei rischi posti dal trattamento dei dati, il CESE raccomanda di adottare misure adeguate volte a garantire che non vengano conservati più dati di quanto risulti effettivamente necessario per l’azienda, e che vengano conservati per il tempo strettamente necessario. Nel contempo, l’innovazione basata sui dati rappresenta un fattore decisivo per essere competitivi nell’ambiente digitale e le autorità dovrebbero insistere su un quadro normativo intersettoriale di condivisione dei dati per consentire una condivisione dei dati incentrata sull’utente. Il quadro applicabile deve promuovere l’accesso ai dati ed essere focalizzato sull’interoperabilità.
6.5 Il 20 % del dispositivo per la ripresa e la resilienza (RRF, Recovery and Resilience Facility) è destinato alla connettività digitale e il 37 % è stanziato a favore della transizione verde. Ciò richiede una visione ambiziosa e coerente per l’industria europea delle telecomunicazioni e un impegno a sostegno di un quadro normativo più favorevole che promuova gli investimenti privati nelle infrastrutture di rete, nonché lo sviluppo di servizi di telecomunicazione sovrani integrati con cloud, sistemi di edge computing e tecnologie basate sull’IA.
6.6 Il CESE ritiene che la transizione digitale debba essere in linea con la transizione verso un’economia più verde e debba tenere conto dell’impatto ambientale. L’utilizzo delle risorse, tra cui quelle limitate, e il relativo consumo energetico devono essere ragionevoli. La trasparenza sull’impronta di carbonio dei servizi cloud dovrebbe essere richiesta a livello europeo per consentire a qualsiasi organizzazione di calcolare la propria impronta di carbonio digitale ed elaborare piani adeguati per ridurla.
6.7 Il CESE sottolinea l’importanza di tenere il passo con la rapida evoluzione della tecnologia e dei modelli aziendali, nell’intento di eliminare lacune normative, in particolare quelle che possono nuocere ai consumatori e ai cittadini più vulnerabili.

Fonte: CESE

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