Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, una sentenza della Corte UE invalida parzialmente la direttiva 2012/19

La Corte di Giustizia dell’UE invalida parzialmente la direttiva 2012/19 sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche nei limiti in cui tale direttiva obbliga i produttori di pannelli fotovoltaici a finanziare i costi relativi alla gestione dei rifiuti originati da tali pannelli allorché questi ultimi sono stati immessi sul mercato in una data anteriore a quella dell’entrata in vigore della suddetta direttiva.

Invalidata parzialmente, dalla Corte di Giustizia dell’UE, la direttiva 2012/19 sui rifiuti elettrici ed elettronici nella parte in cui obbliga i produttori di pannelli fotovoltaici a finanziare i costi di gestione dei rifiuti originati dai pannelli immessi sul mercato prima dell’entrata in vigore della direttiva, la Corte si è pronunciata in merito al caso di una società ceca che gestisce una centrale ad energia solare dotata di pannelli fotovoltaici immessi sul mercato dopo il 13 agosto 2005.

La Corte ha confermato infatti, procedendo ad un’interpretazione letterale della direttiva sui RAEE, che i pannelli fotovoltaici costituiscono apparecchiature elettriche ed elettroniche ai sensi della stessa direttiva, pertanto il finanziamento dei costi relativi alla gestione dei rifiuti originati da tali pannelli – immessi sul mercato a partire dal 13 agosto 2012 – data di entrata in vigore di tale direttiva, deve gravare sui produttori di detti pannelli e non sui loro utilizzatori, come previsto dalla normativa ceca.

Ha dichiarato inoltre invalido l’articolo 13, paragrafo 1, della direttiva relativa ai RAEE, nella parte in cui impone ai produttori di finanziare i costi relativi alla gestione dei rifiuti originati da pannelli fotovoltaici immessi sul mercato tra il 13 agosto 2005 e il 13 agosto 2012.

Fonte: Corte di Giustizia UE

Vai al comunicato stampa della Corte di Giustizia dell’Unione europea…

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