Il documento di riflessione “Disturbi muscoloscheletrici nei lavoratori affetti da sclerosi multipla: una visione orientata alle mansioni” illustra gli interventi e le strategie preventive per attenuare l’impatto dei disturbi muscoloscheletrici sui lavoratori affetti da sclerosi multipla. La relazione evidenzia come un approccio multidisciplinare d’intervento consenta alle persone con disabilità di trovare e mantenere un impiego.
I disturbi muscolo-scheletrici (DMS) incidono sulla vita delle persone affette da sclerosi multipla, compresa la loro capacità di lavorare. Il documento di riflessione “Disturbi muscoloscheletrici nei lavoratori affetti da sclerosi multipla: una visione orientata alle mansioni”, realizzato congiuntamente da EU-OSHA e INAIL – Istituto nazionale italiano per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, presenta gli interventi e le strategie preventive che possono attenuare l’impatto dei DMS sui lavoratori affetti da sclerosi multipla.
I disturbi muscoloscheletrici (DMS) e le loro cause nella sclerosi multipla (SM) non sono del tutto compresi, tuttavia incidono sulla qualità della vita di chi è affetto da SM. L’impatto della SM riguarda anche la capacità di lavorare e la conseguenza sociale più importante è una diminuzione dell’occupazione.
Il documento illustra i DMS nella SM e gli effetti che gravano sulle attività lavorative dei soggetti interessati. Le condizioni e l’ambiente di lavoro di questi ultimi spesso richiedono degli adeguamenti in base al loro stato di salute perché fattori legati al lavoro, al sostegno e ai sintomi influenzano la possibilità di ottenere e mantenere un lavoro.
La relazione evidenzia gli aspetti positivi di un approccio multidisciplinare all’intervento e al ruolo della terapia occupazionale. Approfondisce il concetto di autonomia attraverso la formazione, soprattutto per i professionisti della sicurezza e della salute sul lavoro nelle imprese, e dei modi per individuare e introdurre soluzioni ragionevoli che consentano alle persone con disabilità di trovare e mantenere un impiego.
Fonte: EU-OSHA
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