Pubblicati dal Ministero della salute il “Rapporto tossicodipendenze. Analisi dei dati del Sistema Informativo Nazionale delle Dipendenze. Anno 2020” e il “Rapporto salute mentale. Analisi dei dati del Sistema Informativo per la Salute Mentale (SISM). Anno 2020”.
Rapporto tossicodipendenze. Analisi dei dati del Sistema Informativo Nazionale delle Dipendenze
Periodo di riferimento 2020
Il Rapporto SIND tossicodipendenze 2020 illustra nel dettaglio i principali dati sull’utenza, le attività e il personale dei servizi pubblici per le dipendenze patologiche in Italia riferiti all’anno 2020.
L’introduzione del rapporto riporta l’oggetto, la finalità nonché una sintesi della dimensione del fenomeno e dei principali risultati. La prima parte del volume si apre con una breve presentazione del Nuovo Sistema Informativo Sanitario (NSIS) e più specificatamente del Sistema Informativo Nazionale per le Dipendenze (SIND) che costituisce la principale fonte informativa utilizzata per la redazione di tale rapporto. Il capitolo si conclude con una descrizione del processo di trasmissione e acquisizione dei dati al sistema informativo e delle attività del gruppo di lavoro interistituzionale SIND.
Il fulcro del rapporto è nella seconda parte in cui, dopo una breve premessa riguardo la metodologia d’analisi adottata per la produzione del documento (Capitolo 2), si fornisce un approfondimento concernente la completezza e la qualità dei dati rappresentati (Capitolo 3). Nei capitoli seguenti si riporta una panoramica delle strutture che offrono assistenza per la tossicodipendenza (Capitolo 4) e del personale in servizio nelle strutture pubbliche (Capitolo 5). Successivamente sono presentati i principali dati di attività relativi all’utenza trattata dai servizi (Capitolo 6) e all’assistenza erogata (Capitolo 7). La seconda sezione termina con
l’approfondimento riguardo alle patologie concomitanti e alle malattie infettive.
La terza parte del Rapporto ha l’obiettivo di completare il quadro delineato tramite la rilevazione del Sistema Informativo Nazionale per le Dipendenze (SIND) offrendo al lettore una panoramica delle evidenze emerse da ulteriori fonti informative (Capitolo 9).
Il rappresenta la prima analisi a livello nazionale dei dati rilevati attraverso il Sistema Informativo Nazionale per le Dipendenze (SIND). La rilevazione – istituita dal decreto del Ministro della salute dell’11 giugno 2010 – costituisce a livello nazionale la più ricca fonte di informazioni inerenti gli interventi sanitari e sociosanitari erogati da operatori afferenti al SSN, nell’ambito dell’assistenza rivolta a persone dipendenti da sostanze stupefacenti o psicotrope. Tale sistema costituisce la fonte informativa a livello nazionale e regionale utile: al monitoraggio dell’attività dei servizi, con analisi del volume di prestazioni e valutazioni epidemiologiche sulle caratteristiche dell’utenza e sui pattern di trattamento; al supporto alle attività gestionali dei Servizi, per valutare il grado di efficienza e di utilizzo delle risorse; alla costruzione di indicatori di struttura, processo ed esito sia a livello regionale che nazionale; alla redazione della Relazione al Parlamento ai sensi dell’art. 131 del decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309 e degli altri rapporti epidemiologici esclusivamente composti da dati aggregati derivanti dagli obblighi informativi nei confronti dell’Osservatorio Europeo, delle Nazioni Unite – Annual Report Questionnaire; all’adeguamento della raccolta di informazioni rispetto alle linee guida dell’Osservatorio Europeo delle Droghe e Tossicodipendenze.
La realizzazione del rapporto ha lo scopo di offrire un prezioso strumento conoscitivo per i diversi soggetti istituzionali responsabili della definizione ed attuazione delle politiche sanitarie del settore dipendenze, per gli operatori e per i cittadini utenti del Servizio Sanitario Nazionale. Il rapporto vuole, inoltre, rappresentare la restituzione ufficiale dei risultati del Sistema Informativo Nazionale Dipendenze che, istituito nel 2012, oggi in grado di produrre dati di buona qualità utilizzabili per le finalità di programmazione, valutazione e ricerca. L’intento è che esso sia il primo di una serie di rapporti annuali sulla dipendenza che potrà arricchirsi di ulteriori e specifiche analisi dei dati rilevati
Rapporto salute mentale. Analisi dei dati del Sistema Informativo per la Salute Mentale (SISM)
Periodo di riferimento 2020
La tutela della salute mentale riveste un ruolo centrale nella programmazione degli interventi sanitari e sociali in tutti i Paesi più industrializzati, anche in considerazione delle indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS/WHO), che ne sottolinea da anni il peso in termini di “burden of disease” per i sistemi sanitari e sociosanitari.
Come ricorda l’OMS, “è di cruciale importanza intraprendere azioni per migliorare le condizioni di vita quotidiane, iniziando dal momento della nascita, proseguendo durante la prima infanzia, l’adolescenza, la costruzione della famiglia, l’età lavorativa e infine la vecchiaia. Un’azione lungo tutte queste fasi della vita costituisce un’opportunità sia per migliorare la salute mentale nella popolazione, sia per ridurre il rischio in quei disturbi mentali correlati alle disuguaglianze sociali”.
L’attuale programmazione italiana affonda le sue radici in una normativa che, pur risalendo al 1978 (Legge di riforma sanitaria 23 dicembre 1978, n. 833; legge 13 maggio 1978, n. 180 – “Legge Basaglia”) ha completamente cambiato il paradigma di approccio del nostro Paese sia alla salute in generale che alla salute, al disagio e alla malattia mentale.
Il Piano attualmente vigente (“Piano di azioni nazionale per la salute mentale – PANSM” siglato in Conferenza Unificata il 13 gennaio 2013) e i suoi 4 documenti di approfondimento (residenzialità per adulti, semi-residenzialità e residenzialità in età evolutiva, percorsi di cura per patologie ad alta complessità e/o ad alta prevalenza, Linee di indirizzo sui disturbi neuropsichiatrici e neuropsichici dell’infanzia e della adolescenza) sono il quadro di riferimento in cui si inscrivono tutti i più recenti indirizzi strategico-programmatici ed organizzativi di livello nazionale e di livello regionale e locale.
Tra le priorità condivise, una delle più qualificanti è proprio la necessità di poter contare su un sistema informativo nazionale che fornisca una base di dati integrata, incentrata sul paziente, finalizzati alla valutazione di efficacia, efficienza ed appropriatezza degli interventi attivati delle organizzazioni sanitarie. Oggi è possibile affermare che il sistema informativo per la salute mentale (SISM) rappresenta lo strumento cardine per programmare a livello dell’erogazione dell’assistenza, regionale e locale, nonché per disegnare strategie di livello nazionale, modulate su tempi medio-lunghi, in considerazione dei trend della prevalenza dei principali disturbi mentali, a cui sono associati diversi gradi di disabilità, sofferenze individuali e della rete familiare, nonché pesanti costi economici e sociali.
Il SISM costituisce inoltre lo strumento indispensabile per garantire la corretta rappresentazione, nei contesti internazionali, della gestione della salute mentale nel nostro Paese, in particolare consentendo di rispondere alle periodiche raccolte di dati quali quelle dell’OMS, dell’Unione europea (UE) e dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE).
A tale proposito, infine, va ulteriormente sottolineato il fatto che i recenti Piani e Strategie globali dell’OMS, con il suo “Comprehensive mental health action plan 2013–2030”, e la più specifica programmazione per la Regione Europea, prevedono valutazioni relative al loro recepimento e alla loro implementazione nei diversi Paesi membri, basate su precisi indicatori che oggi il SISM è perfettamente in grado di fornire.
Fonte: Ministero della salute