Il 17 giugno è stata la “Giornata mondiale contro la desertificazione e la siccità”. Il sito delle Nazioni Unite ha messo a disposizione materiali e contenuti da condividere.
La siccità è una delle maggiori minacce allo sviluppo sostenibile, soprattutto nei paesi in via di sviluppo, ma sempre più anche nei paesi sviluppati. Le previsioni, infatti, stimano che entro il 2050 la siccità potrà colpire oltre i tre quarti della popolazione mondiale.
Il numero e la durata della siccità è aumentato del 29% dal 2000, rispetto ai due decenni precedenti (WMO 2021). Quando più di 2,3 miliardi di persone devono già affrontare lo stress idrico, questo è un problema enorme. Una popolazione sempre maggiore dovrà vivere in aree con estrema carenza d’acqua e si stima un bambino su quattro entro il 2040 (UNICEF). Nessun Paese è immune dalla siccità (ONU-Acqua 2021).
Quest’anno, il tema della Giornata internazionale contro la desertificazione e la siccità “Riuscire insieme dalla siccità” sottolinea la necessità di un’azione tempestiva per evitare conseguenze disastrose per l’umanità e gli ecosistemi planetari.
La desertificazione è il degrado dei terreni nelle aree aride, semi-aride e secche sub-umide. È causato principalmente dalle attività umane e dalle variazioni climatiche. La desertificazione non si riferisce all’espansione dei deserti esistenti, si verifica perché gli ecosistemi delle zone aride, che coprono oltre un terzo della superficie terrestre del mondo, sono estremamente vulnerabili allo sfruttamento eccessivo e all’uso inappropriato del suolo. Povertà, instabilità politica, deforestazione, pascolo eccessivo e cattive pratiche di irrigazione possono minare la produttività della terra.
Ogni anno si celebra la Giornata mondiale per combattere la desertificazione e la siccità per promuovere la consapevolezza pubblica degli sforzi internazionali per combattere la desertificazione. La giornata è un momento unico per ricordare a tutti che la neutralità del degrado del suolo è raggiungibile attraverso la risoluzione dei problemi, un forte coinvolgimento della comunità e la cooperazione a tutti i livelli.
La questione ora richiede ancora più attenzione. Quando la terra si degrada e smette di essere produttiva, gli spazi naturali si deteriorano e si trasformano. Pertanto, le emissioni di gas serra aumentano e la biodiversità diminuisce. Significa anche che ci sono meno spazi selvaggi per tamponare le zoonosi, come il COVID-19, e proteggerci da eventi meteorologici estremi, come siccità, inondazioni e tempeste di sabbia e polvere.
L’UNCCD chiede quindi a tutti i membri della comunità globale di trattare la terra come un capitale naturale limitato e prezioso, di dare priorità alla sua salute nella ripresa dalla pandemia e di impegnarsi duramente per ripristinare la terra durante il decennio delle Nazioni Unite sul ripristino degli ecosistemi. Ognuno ha un ruolo da svolgere perché tutti hanno un interesse nel futuro.
Il rapporto “Drought in numbers 2022” (Siccità in numeri) rappresenta un autorevole compendio di informazioni e dati relativi alla siccità.
Fonte: UN