Il documento UNI CWA 17727 specifica un quadro di riferimento per la costruzione della resilienza delle aree storiche all’interno delle città e delle comunità, combinando in un approccio integrato le attività di gestione del rischio di catastrofi (DRM) e di adattamento al cambiamento climatico (CCA).
Disponibile online, liberamente scaricabile, la traduzione italiana del CWA 17727 dedicato allo sviluppo delle città resilienti.
Il documento UNI CWA 17727:2022 “Sviluppo di città resilienti – Guida per combinare la gestione del rischio di catastrofi e l’adattamento al cambiamento climatico – Aree storiche” specifica un quadro di riferimento per la costruzione della resilienza delle aree storiche all’interno delle città e delle comunità. Un quadro che combina le attività di gestione del rischio di catastrofi (DRM) e di adattamento al cambiamento climatico (CCA) in un approccio integrato.
Questo significa una caratterizzazione delle aree storiche e della loro esposizione ai rischi naturali e indotti dal cambiamento climatico; la definizione di requisiti e raccomandazioni su come le aree storiche possono diventare più resilienti; lo sviluppo graduale di un processo per la gestione dei disastri e per l’esecuzione e il monitoraggio costante delle attività volte ad incrementare la capacità di resilienza delle comunità.
I lavori di elaborazione del CWA nascono dal progetto ARCH (Advancing Resilience of Historic Areas against Climate-related and other Hazards), finanziato dal Programma europeo Horizon 2020, coordinato dal Fraunhofer Institute e realizzato, per la parte italiana, da ENEA, INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) e dal Comune e Università di Camerino.
I risultati a cui è giunto il progetto ARCH sono la prova di quanto la sinergia fra normazione e innovazione sia cruciale per uno sviluppo sostenibile della società, e ancor di più come alcuni strumenti della normazione – come i CEN Workshop Agreement o le prassi di riferimento – siano particolarmente adeguati, per la loro veolocità di elaborazione e il loro carattere sperimentale, a rispondere alle più urgenti necessità che le sfide ambientali e sociali impongono.
Fonte: UNI