Gli alberi veri restano la scelta migliore per la propria casa a Natale a patto che siano coltivati o provenienti da boschi gestiti in modo sostenibile. PEFC Italia, l’ente promotore della gestione forestale sostenibile spiega come l’impatto ambientale dell’albero vero sia nettamente inferiore a quello in plastica.
Incerti sull’acquistare un albero vero o finto? Il PEFC ricorda che l’albero vero, se coltivato o proveniente da boschi gestiti in modo sostenibile, rimane la scelta ottimale. Un abete vero assorbe anidride carbonica, rilascia ossigeno e olii essenziali che purificano l’ambiente e, terminato il suo ciclo vitale, torna ad essere sostanza organica. Un albero in plastica di 2 metri invece, ha un’impronta di carbonio pari a circa 40 kg di emissioni di CO2 equivalenti, ed impiega a deteriorarsi nelle discariche più di 200 anni.
Di seguito i cinque elementi di cui tener conto per la scelta dell’abete di natale:
- La provenienza. Più è vicino al luogo di coltivazione o al bosco dal quale è stato prelevato, minore sarà l’impatto sull’ambiente per il trasporto. Queste informazioni sono riportate sull’etichetta presente sull’albero o sul cimale, dove sono indicati la provenienza, la nazionalità, l’età dell’albero e la non destinazione per il rimboschimento (per evitare mescolanze genetiche e quindi danni agli abeti autoctoni).
- La certificazione. Optare per alberi prodotti da realtà forestali certificate PEFC (riconoscibili dal logo presente sull’etichetta) è sinonimo di garanzia in termini di trasparenza, tracciabilità, legalità e rispetto per l’ambiente. Inoltre, scegliere prodotti di aziende certificate vuol dire rafforzare un circolo virtuoso, contribuendo a modificare le scelte imprenditoriali delle aziende della filiera bosco-legno.
- Alcune accortezze. Verificare l’altezza del soffitto di casa, all’aperto gli alberi sembrano molto più piccoli e il rischio è quello di trovarsi con una pianta troppo alta. Ricordarsi che l’albero perfetto non esiste, ogni esemplare tende ad avere un lato meno ricco di rami nella parte cresciuta verso nord e l’asimmetria è una caratteristica naturale di un albero vivo. Tutte le conifere, scelte comunemente come albero di natale, tendono a perdere gli aghi nella parte interna dei rami, per questo è consigliabile chiedere al vivaista di scuotere l’albero per far cadere gli aghi secchi, per il trasporto poi è meglio portarlo a casa distendendo i rami con qualche giorno di anticipo prima di addobbarlo: in questo modo si adatterà più facilmente al nuovo ambiente.
- La cura. Non è affatto complicato, se si sa come farlo. E’ bene sistemarlo in un luogo luminoso, lontano da fonti di calore, ma anche da correnti d’aria troppo forti (quindi non vicino a termosifoni accesi o finestre) e ricordarsi di innaffiare l’albero regolarmente, ogni 1-2 giorni. Posizionare dei cubetti di ghiaccio nel vaso dell’albero aiuta a preservare l’umidità della terra nel vaso, neve sintetica o spray colorati invece sono da evitare.
- La dismissione. Gli alberi recisi, cioè privi di radice, possono essere smaltiti correttamente portandoli nelle isole ecologiche dove saranno trasformati in compost, utile alla crescita di nuove piante. Mentre per gli alberi in vaso con radici, si raccomanda di non piantarli in un bosco perchè se l’abete non fa parte dei boschi naturali di pianura/collina, è ecologicamente una pianta “alloctona”, cioè estranea al contesto ambientale. La soluzione ottimale è quella di scegliere il giardino di casa, con la raccomandazione di non posizionare gli alberi troppo vicino agli edifici, visto che tendono a crescere ed espandersi nel tempo. In caso di assenza di giardini anche loro possono essere smaltiti presso le isole ecologiche.
Fonte: PEFC Italia