Il nuovo numero del periodico Dati INAIL dedica un approfondimento al settore dell’energia, essenziale per lo svolgimento di qualsiasi attività economica e da mesi al centro del dibattito internazionale per le conseguenze provocate a livello globale dalla guerra in Ucraina. Un focus è dedicato alla normativa che regola il settore degli impianti a rischio di incidente rilevante, tra cui rientrano la maggior parte delle raffinerie come pure i depositi di Gpl o gas naturale con uno stoccaggio superiore a 50 tonnellate.
Nel quinquennio 2017-2021 sono stati denunciati circa cinquemila infortuni, di cui due terzi nella divisione della produzione, trasmissione e distribuzione di energia elettrica, più di un quarto in quella del gas e i restanti nell’erogazione di vapore e aria condizionata. Trattandosi di un settore che occupa principalmente uomini, oltre l’80% delle denunce riguarda il genere maschile, mentre le professioni più coinvolte, con oltre un terzo dei casi (1.710), sono quelle degli elettricisti (installatori, manutentori di impianti e riparatori di linee elettriche, di distribuzione, tiralinee), dei tecnici addetti alla distribuzione sia dell’energia elettrica che del gas e dei tecnici addetti alla produzione di energia termica ed elettrica. I casi mortali denunciati tra il 2017 e il 2021 sono stati 18 (14 nella sola divisione della fornitura di energia elettrica), di cui 10 hanno riguardato i lavoratori di età compresa tra i 49 e i 59 anni e cinque quelli tra i 60 e i 65 anni.
Le cause di infortunio sono molteplici, come impianti e installazioni che non presentano una sufficiente protezione da folgorazione, cavi sotto tensione non isolati o non adeguatamente segnalati, il non rispetto della distanza di sicurezza dai sistemi sotto tensione o il cattivo stato di macchinari e impianti. Dei 2.739 casi avvenuti in occasione di lavoro e accertati positivamente, un terzo ha causato delle lussazioni, un quarto delle contusioni e circa un sesto delle fratture. Per la peculiarità delle attività svolte, gli organi maggiormente colpiti da lesioni sono la mano (500 casi), la colonna vertebrale (344) e le estremità degli arti inferiori: ginocchio (284) e caviglia (278).
Per quanto riguarda le malattie professionali, nell’arco dello stesso quinquennio l’Inail ha protocollato complessivamente 558 denunce registrando una diminuzione del 12,7%, dai 118 casi del 2017 a 103 casi del 2021, con un picco al ribasso di 95 casi nel 2020, dovuto alla chiusura di molte attività commerciali e industriali durante la pandemia da Sars-CoV-2. La maggior parte delle denunce si concentra nella produzione, trasmissione e distribuzione di energia elettrica, con il 79% delle protocollazioni del 2021. Seguono le attività di produzione e distribuzione di gas (20%) e la fornitura di vapore e aria condizionata (1%). Le patologie denunciate con maggiore frequenza sono quelle del sistema osteomuscolare e del tessuto connettivo (46,2% del totale del quinquennio), seguite dai tumori (19,0%), dalle malattie del sistema respiratorio (14,2%) e da quelle dell’orecchio e dell’apofisi (10,6%).
l nuovo numero del periodico statistico dell’Inail comprende anche un focus dedicato alla normativa che regola il settore degli impianti a rischio di incidente rilevante, tra cui rientrano tra l’altro la maggior parte delle raffinerie come pure i depositi di Gpl o gas naturale con uno stoccaggio superiore a 50 tonnellate, che è l’unico in cui è previsto l’obbligo di legge di adottare un sistema di gestione per la sicurezza. A seguito del tragico incidente di Seveso del luglio 1976, la Comunità europea decise di avviare una politica comune per evitare che potessero ripetersi incidenti dalle conseguenze così devastanti per gli abitanti e per l’ambiente circostante. Nacque così la direttiva 82/501/CEE (la cosiddetta “Direttiva Seveso I”), seguita nei decenni successivi da altre direttive che hanno introdotto anche il principio della necessità di un approccio gestionale, e non solo basato sulla sicurezza impiantistica, per prevenire gli incidenti rilevanti.
Una delle novità più recenti in materia è stata la pubblicazione nel 2021 della norma UNI/TS 11816-1, contenente le linee guida per la gestione di eventi NaTech (Natural Hazard Triggering Technological Disasters), ossia incidenti industriali causati da disastri naturali, come terremoti, inondazioni, frane ed eventi meteorologici estremi. Al momento è stata pubblicata la prima parte, su requisiti generali e sisma, ma sono già stati avviati i lavori per ulteriori parti relative ai Natech correlati con il cambiamento climatico (alluvioni, fulminazioni, trombe d’aria). Altre due norme importanti sono quelle sugli audit dei sistemi di gestione degli impianti a rischio di incidente rilevante: la UNI 11226-1:2017 Parte 1, sulle linee guida per l’effettuazione degli audit, e la UNI 11226-2:2017 Parte 2, sui requisiti di conoscenza, abilità e competenza delle figure professionali che effettuano l’audit di sicurezza.
DATI INAIL dicembre 2022
ANDAMENTO DEGLI INFORTUNI SUL LAVORO E DELLE MALATTIE PROFESSIONALI
- LA RETE ALLA BASE DI TUTTO: IL SETTORE DELLA FORNITURA DI ENERGIA ELETTRICA E GAS
- GLI INFORTUNI DIETRO ALLA FORNITURA DI ENERGIA ELETTRICA, GAS, VAPORE E ARIA CONDIZIONATA
- MALATTIE PROFESSIONALI NELLA FORNITURA DI ENERGIA ELETTRICA E GAS: ANALISI DI UN QUINQUENNIO
- LA NORMATIVA IN MATERIA DI SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA PER GLI IMPIANTI A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE
Fonte: INAIL