Pubblichiamo l’approfondimento “Linee guida per la predisposizione del piano di emergenza esterna e per la relativa informazione della popolazione per gli impianti di stoccaggio e trattamento dei rifiuti” dell’Ing. Diego Cerrone, Funzionario responsabile Ufficio prevenzione e sicurezza tecnica Direzione regionale VV.F. Campania.
Linee guida per la predisposizione del piano di emergenza esterna e per la relativa informazione della popolazione per gli impianti di stoccaggio e trattamento dei rifiuti
di Diego Cerrone
L’art.26 bis della Legge n. 132/2018 ha previsto, per tutti i gestori degli impianti di stoccaggio e trattamento rifiuti esistenti e di nuova costruzione, l’obbligo di predisporre un piano di emergenza interna e di fornire ai Prefetti i dati necessari per la predisposizione di un piano di emergenza esterna.
Nel 2021 sono state pubblicate le “Linee guida per la predisposizione del PIANO DI EMERGENZA ESTERNA E PER LA RELATIVA INFORMAZIONE DELLA POPOLAZIONE per gli impianti di stoccaggio e trattamento dei rifiuti” (DPCM 27 agosto 2021).
Le linee guida sono applicabili agli impianti che effettuano stoccaggio dei rifiuti ai sensi dell’art. 183, comma 1, lett. aa) del d.lgs. 152/2006, agli impianti che svolgono uno o più operazioni di trattamento dei rifiuti ai sensi dell’art. 183, comma 1, lett. s) del d.lgs. 152/2006, nonché ai centri di raccolta comunali e intercomunali, autorizzati secondo le modalità previste dal medesimo decreto.
Sono esclusi dall’applicazione delle presenti linee guida, gli impianti che rientrano nell’ambito di applicazione del D.Lgs. 105/2015 “Attuazione della direttiva 2012/18/UE relativa al controllo del pericolo di incidenti rilevanti connessi con sostanze pericolose”, sebbene anche il piano di emergenza esterno di cui si tratta sia da predisporsi a carico delle locali Prefetture.
Le linee guida prevedono la pianificazione del modello di intervento per la gestione dell’emergenza esterna per gli impianti di stoccaggio/trattamento rifiuti.
Sono definiti i seguenti scenari incidentali:
1. incendi;
2. esplosioni;
3. incendi per guasti agli impianti con possibili conseguenti fughe di biogas;
4. dispersione di sostanze pericolose con ricadute sull’ambiente esterno (inquinamento falda; terreni confinanti, etc.).
In ogni caso si può considerare l’incendio quale scenario di riferimento per la valutazione del rischio dell’impianto, anche a seguito della complessità e variabilità delle caratteristiche dei rifiuti che comportano una differente pericolosità degli effluenti.
Fonte: Associazione Ambiente e Lavoro
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