Emerge dal Rapporto Anvur 2023 “Analisi di genere” un divario in tema di indirizzi di studio e di possibilità di carriera, ad essere penalizzate nei percorsi universitari sono soprattutto le donne. I risultati dell’indagine sono stati resi noti nell’ambito della Conferenza dei rettori delle università italiane.
Negli ultimi venti anni i sistemi di istruzione terziaria sono stati investiti da numerosi cambiamenti. In Italia, il numero di studenti, soprattutto donne, che hanno avuto accesso all’istruzione universitaria è aumentato in misura significativa ed ha messo in evidenza un nuovo fenomeno, quello del divario di genere nella scelta degli ambiti di studio. Nonostante i dati indichino una maggiore presenza femminile nell’istruzione universitaria, si evidenzia un divario di genere per quanto riguarda gli ambiti di studio scelti dalle donne, iscritte prevalentemente nelle aree artistiche, umanistiche e sociali, rispetto a quelli nei quali emergono essere prevalenti gli uomini, ossia le scienze ingegneristiche, tecnologiche e matematico-informatiche. Egualmente, si osserva un divario di genere rispetto all’accesso alle posizioni apicali nelle carriere accademiche dove le donne, pur osservando un incremento negli anni, restano in numero inferiore.
Eppure, il nostro Paese vanta una lunga tradizione negli studi di genere e nel contrasto alle disuguaglianze, anche attraverso il lavoro svolto dagli organismi di Pari Opportunità all’interno degli atenei. Inoltre, sulla scia delle indicazioni provenienti dagli indirizzi comunitari sulla definizione di principi di pari opportunità e sulle politiche di genere, le istituzioni accademiche e di ricerca si sono dotate di organi e strumenti atti a colmare le disuguaglianze di genere e a contrastare qualsiasi forma di discriminazione negli ambiti lavorativi, economici e sociali.
In questo rapporto si analizza la composizione di genere della popolazione studentesca delle università italiane considerando innanzitutto gli immatricolati, gli iscritti (ai corsi di laurea triennali, magistrali e a ciclo unico) per passare poi agli studenti di dottorato, agli assegnisti di ricerca e agli studenti delle scuole di specializzazione. Si passa poi a illustrare i dati relativi al personale accademico e non accademico delle Università con l’obiettivo di rilevare la distribuzione di genere nei diversi ruoli. Al fine di evidenziare la diversa composizione di genere delle posizioni apicali, o comunque di rilievo in ambito accademico, si analizza poi la numerosità della componente femminile tra Rettori degli atenei e candidati alla carica di commissario nella procedura di Abilitazione Scientifica Nazionale (ASN). Dopo aver analizzato i dati del personale tecnico-amministrativo, si presenta la composizione di genere del personale degli enti di ricerca considerando quello impegnato in attività di ricerca (ricercatori e tecnologi) ed altro personale (amministrativi, personale tecnico, Dirigenti). Viene illustrato il lavoro dei Comitati Unici di Garanzia, e si prosegue con un’analisi del rapporto di genere dell’ultima valutazione della ricerca (VQR 2015-19), per concludere con un breve confronto a livello internazionale.
I FOCUS DEL RAPPORTO ANVUR 2023
ANALISI DI GENERE
INDICE
1. INTRODUZIONE
2. LA POPOLAZIONE STUDENTESCA UNIVERSITARIA
2.1 GLI STUDENTI DEI CORSI DI LAUREA (IMMATRICOLATI E ISCRITTI I E II LIVELLO)
2.2 GLI STUDENTI DEI CORSI DI LAUREA (LAUREATI)
2.3 LA CARRIERA POST-LAUREA (DOTTORANDI, SPECIALIZZANDI, ASSEGNISTI DI RICERCA)
3. IL PERSONALE DOCENTE E NON DOCENTE DELLE UNIVERSITÀ
3.1 IL PERSONALE DOCENTE
3.2 IL PERSONALE TECNICO-AMMINISTRATIVO
3.3 IL PERSONALE DEGLI ENTI RICERCA VIGILATI MUR
4. I COMITATI UNICI DI GARANZIA (CUG)
4.1 L’ISTITUZIONE DEI CUG
4.2 IL COMITATO UNICO DI GARANZIA (CUG): FUNZIONI E STRUMENTI
4.3 LA RETE NAZIONALE DEI CUG E IL CENSIMENTO DEI CUG NELLE ISTITUZIONI DI RICERCA
5. IL RAPPORTO DI GENERE NELLA VQR 2015-19
6. IL RAPPORTO DI GENERE NEL CONFRONTO INTERNAZIONALE
Fonte: ANVUR