Il “Rapporto annuale sul lavoro domestico” pubblicato dall’Osservatorio DOMINA fornisce un quadro d’insieme della situazione del settore attraverso analisi, statistiche, trend nazionali e locali. La pubblicazione, attraverso l’analisi qualitativa e quantitativa, esamina i risvolti sociali ed economici del lavoro domestico approfondendo temi chiave per lo studio del settore come gli strumenti a sostegno delle famiglie, le dimensioni del fenomeno in Italia e gli effetti sociali e economici del lavoro informale.
Il 2022 può essere considerato un anno di transizione per il lavoro domestico. A livello quantitativo, l’INPS registra un decremento del 7,9% rispetto al 2021 (quasi 80 mila lavoratori domestici in meno), considerato fisiologico a seguito degli incrementi registrati nel biennio 2020-2021 dovuti a una “spontanea regolarizzazione di rapporti di lavoro per consentire ai lavoratori domestici di recarsi al lavoro durante il periodo di lockdown” e “all’entrata in vigore della norma che ha regolamentato l’emersione di rapporti di lavoro irregolari (D.L. n.34 del 19/05/2020 – decreto “Rilancio”)”.
Tuttavia, molte delle criticità emerse durante la pandemia, concernenti il sistema di cura in generale e l’assistenza domiciliare in particolare, non sono state ancora risolte. A livello nazionale ed europeo, dunque, vi è grande attesa per le annunciate riforme del settore.
In Italia, la riforma della non autosufficienza, prevista dal PNRR, ha visto l’approvazione della Legge Delega nel mese di marzo 2023 e attende l’emanazione dei Decreti attuativi nel 2024. Anche a livello europeo vi è grande interesse attorno alla European Care Strategy, un programma che mira a riformare i sistemi di assistenza negli Stati Membri, ancorché circoscritto all’assistenza a lungo termine (Long Term Care).
Secondo gli ultimi dati INPS disponibili (2022), i lavoratori domestici sono poco meno di 900 mila, in calo rispetto all’anno precedente. Si tratta di un settore caratterizzato da una forte presenza straniera (69,5% del totale), soprattutto dell’Est Europa, e da una prevalenza femminile (86,4%), anche se negli ultimi anni si è registrato un aumento sia degli uomini che della componente italiana. Ancora alto il tasso di irregolarità del settore (51,8%, contro una media nazionale dell’11,3%), da cui si può stimare in circa 4 milioni di soggetti il numero complessivo di persone coinvolte, tra lavoratori e datori di lavoro.
Il Rapporto contiene l’analisi della banca dati fornita in esclusiva dall’INPS a DOMINA, in questo modo è stato possibile analizzare in modo puntuale i dati sui datori di lavoro, che nel 2022 superano quota 1 milione (108 ogni 100 lavoratori). Numeri destinati a crescere, visto l’inverno demografico ormai inarrestabile che determina un aumento costante della popolazione anziana.
Il Rapporto sottolinea il ruolo fondamentale delle famiglie come attori di welfare, dato che il loro impegno come datori di lavoro si traduce in un risparmio per le casse pubbliche. Le famiglie, infatti, spendono oggi 7,7 miliardi di euro per i lavoratori domestici regolari, a cui si aggiungono 6,6 miliardi per la componente irregolare. Si tratta quindi di una spesa complessiva di oltre 14 miliardi, che porta allo Stato un risparmio di circa 9 miliardi (0,5% del PIL), ovvero l’importo di cui lo Stato dovrebbe farsi carico se gli anziani accuditi in casa venissero ricoverati in struttura.
V RAPPORTO ANNUALE SUL LAVORO DOMESTICO
Analisi, statistiche, trend nazionali e locali
INDICE
CAPITOLO 1. LE RIFORME DEL LAVORO DOMESTICO
CAPITOLO 2. LA DIMENSIONE DEL LAVORO DOMESTICO IN ITALIA
CAPITOLO 3. L’IMPATTO DEL LAVORO DOMESTICO IN ITALIA
CAPITOLO 4. SCHEDE REGIONALI
RUBRICHE
BIBLIOGRAFIA
GLI AUTORI
Fonte: Osservatorio DOMINA