Dalla relazione annuale sulle acque di balneazione presentata il 31 maggio scorso dalla Commissione europea emerge che nel 2006 la stragrande maggioranza delle zone di balneazione nellUnione europea soddisfa le norme igieniche dellUe.
Secondo la relazione della Commissione europea, il 95% delle zone di balneazione costiere e l89% delle zone di balneazione su fiumi e laghi rispettano i valori imperativi. La cancellazione di località di balneazione dallelenco ufficiale, anche se in calo, continua a destare le preoccupazioni della Commissione. La relazione fornisce informazioni utili sulla qualità delle acque ai milioni di bagnanti che frequentano le spiagge europee ogni estate.
Il Commissario per lambiente, Stavros Dimas, ha dichiarato che è incoraggiante constatare che il tasso di osservanza delle norme nelle zone di balneazione interne si aumentato nel 2006 rispetto al deludente calo del 2005. Spero che questa tendenza al miglioramento continui e che nelle zone di balneazione interne si giunga a livelli analoghi a quelli raggiunti nelle zone costiere. Nonostante i risultati incoraggianti, permane la mia preoccupazione sul numero di località cancellate dallelenco. La cancellazione di una località inquinata non può costituire una soluzione. Gli Stati membri devono invece elaborare piani di bonifica e di ripristino.
Per quanto riguarda lItalia, ha monitorato 5.705 zone di balneazione, 20 in più rispetto al 2005 (e precisamente 4.929 zone costiere e 776 siti di balneazione interne). In particolare si legge nella relazione- sono stati depennati dagli elenchi dei siti soggetti ai parametri previsti dalla normativa europea 11 siti costieri e 3 zone di balneazione interne, ma contemporaneamente sono state incluse negli elenchi 22 nuove zone costiere e 13 zone interne.
Il Commissario per lambiente, Stavros Dimas, ha dichiarato che è incoraggiante constatare che il tasso di osservanza delle norme nelle zone di balneazione interne si aumentato nel 2006 rispetto al deludente calo del 2005. Spero che questa tendenza al miglioramento continui e che nelle zone di balneazione interne si giunga a livelli analoghi a quelli raggiunti nelle zone costiere. Nonostante i risultati incoraggianti, permane la mia preoccupazione sul numero di località cancellate dallelenco. La cancellazione di una località inquinata non può costituire una soluzione. Gli Stati membri devono invece elaborare piani di bonifica e di ripristino.
Per quanto riguarda lItalia, ha monitorato 5.705 zone di balneazione, 20 in più rispetto al 2005 (e precisamente 4.929 zone costiere e 776 siti di balneazione interne). In particolare si legge nella relazione- sono stati depennati dagli elenchi dei siti soggetti ai parametri previsti dalla normativa europea 11 siti costieri e 3 zone di balneazione interne, ma contemporaneamente sono state incluse negli elenchi 22 nuove zone costiere e 13 zone interne.
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